E' stato un gesto naturale ma, per certi versi, eclatante quello di Simone Inzaghiin conferenza stampa al termine di Feyenoord-Inter. Quando il giornalista gli ha chiesto della possibilità di doblete, scudetto e Champions, Simone ha fatto il gesto del '3', con un mezzo sorriso sì ma ricordando anche la Coppa Italia che vede l'Inter in semifinale.


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Inter ancora in corsa su tutto: ecco cosa c’è dietro il ‘3’ di Inzaghi
"Enzo Jannacci, tifosissimo del Milan, perdonerà da lassù se per una volta prendiamo in prestito con una piccola licenza poetica il suo “Ho visto un re”. Magari di questo azzardo sarebbe invece stato contento Dario Fo, che l’Inter ce l’aveva nel cuore e che quella canzone la scrisse. Ma a Rotterdam è parso davvero un po’ a tutti di vedere un...tre. “Ho visto un tre”, sì. L’ha visto Simone Inzaghi, che scherzando l’ha pure mostrato con le mani. L’hanno visto i giocatori, che in Champions giocano con la sicurezza delle grandi squadre. L’ha visto la società, pur con la prudenza doverosa legata al momento. L’hanno vista i tifosi, che alcune somiglianze con il Triplete 2010 cominciano a vederle", scrive La Gazzetta dello Sport.
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L'Inter è una delle quattro squadre - insieme a Real Madrid, Atletico e Barcellona - in corsa per il Triplete e già questo dà la dimensione dell'annata dei nerazzurri, che appaiono meno performanti rispetto ad un anno fa ma che, ad oggi, sono ancora in corsa per tutto. "Momento studiato, non occasionale. Momento che il mondo nerazzurro vive con convinzione, con orgoglio, ma pure con un pizzico di leggerezza: non fosse così, Inzaghi non avrebbe volutamente “giocato” sul tema a Rotterdam. Ma una cosa è lampante anche ai più distratti: la testa è sintonizzata sulle frequenze giuste. Ora è il momento di ritrovare le gambe, che sono affaticate. E lo sono perché la gestione di alcuni reparti non è stata possibile, per via degli infortuni. Inzaghi però da questo punto di vista non molla. L’utilizzo di Asllani e Zielinski in Olanda, lasciando a riposo Calhanoglu e Mkhitaryan, dà la dimensione esatta di quel che dovrà inevitabilmente essere anche nelle prossime settimane. Molte partite, anche quelle importanti di campionato, saranno giocate dalle seconde linee. L’obiettivo è duplice: risparmiare minuti a chi ne ha accumulati tanti e far crescere la fiducia di chi lavora dietro. No sorprese E i segnali sono giusti", aggiunge la Rosea.
Allenatore e società stanno svolgendo un ottimo lavoro e la dimostrazione arriva anche dall'applicazione di Bastoni in un ruolo non suo, con il classe '99 tra i migliori in campo contro il Feyenoord. "L'Inter ha vinto da grande squadra, con l’esperienza di un gruppo che sa come approcciare a impegni di livello così alto. L’ha fatto con un allenatore che da due giorni è diventato il tecnico con più partite vinte di sempre in Champions, staccando Mancini (22 a 21). Come a dire: non è più il tempo delle sorprese. Non è più l’Inter di due stagioni fa, che partiva dietro nelle gerarchie e poi è arrivata fino a Istanbul. Questa sa dove vuole atterrare. Di fronte a quel tre di Inzaghi, i giocatori mica hanno sorriso troppo. Il Triplete è un sogno, ma da sogno a obiettivo non passa tanto (tempo)", la chiosa del quotidiano.
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