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"I bianconeri applicano una linea alta del fuorigioco (34,4 metri contro 31,1) e sono portati ad arretrare il blocco squadra, per cui applicano una riconquista “bassa” del pallone (34,5 metri). Mentre Inzaghi ama chiedere ai suoi di intercettare e contrastare in una posizione “media” (36,6 metri) garantendosi la copertura con i tre difensori centrali. Così diventa micidiale nelle transizioni e riparte ad alta velocità dal centrocampo".
"Di fatto l’Inter si esalta ribaltando il gioco e verticalizzando con un contropiede più corto. Uno o due passaggi consentono ai nerazzurri di andare direttamente in porta. Altri dati confermano la diversità negli ultimi 30 metri. Inzaghi sfrutta bene i due attaccanti. Thuram va in progressione, Lautaro sa cucire il gioco da seconda punta: 2,38 passaggi filtranti e quasi 18 cross a partita svelano la ricerca della profondità e degli esterni. L’Inter, come dimostra la mappa dei tocchi per zona, arriva a tirare a contatto con il portiere. Motta, invece, gioca sulle sponde (12,6 contro 9,25) chiedendo a Vlahovic di venire incontro alla palla e agli esterni d’attacco di ricorrere al dribbling (8,5 contro i 2,5 dei nerazzurri) per creare superiorità. Pensate se dovesse incrociare Dimarco, l’altro esterno azzurro, accostato anche da Fabio Capello a Roberto Carlos. Può essere il duello chiave".
(Corriere dello Sport)
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