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Inter-Juve, due filosofie opposte: nerazzurri esperti, un primato in Champions

Alessandro De Felice Redattore 
Il Corriere dello Sport analizza le rose delle due squadre in vista dello scontro diretto in programma domani alle 18

Il derby d’Italia tra Inter e Juventus riflette il divario generazionale tra due squadre costruite su filosofie opposte. Con un’età media di 29,2 anni, l’Inter è attualmente la squadra più "anziana" della Serie A, mentre la Juve, con un’età media di 24,2 anni, è tra le più giovani, seconda solo al Parma.

Questo contrasto non rappresenta solo una differenza numerica, ma racconta la storia di due progetti distinti e di cicli sportivi agli antipodi. L’Inter si trova in una fase di consolidamento, con una rosa esperta e abituata a competere ai massimi livelli, sia in Italia che in Europa. Grazie a una base stabile e giocatori di lunga esperienza internazionale, il club di Simone Inzaghi punta su un gruppo maturo e pronto per ottenere risultati immediati.

Progetto Inter

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Non a caso, i nerazzurri sono stati l’unica squadra italiana a scendere in campo in Champions League quest'anno con un’età media dei titolari superiore ai 30 anni. Tale esperienza si è rivelata fondamentale nei successi recenti dell’Inter, che ha conquistato traguardi importanti, guidata da giocatori capaci di fare la differenza nei momenti chiave.

Nonostante questa strategia consolidata, l’Inter sta già tracciando un percorso di rinnovamento: il fondo Oaktree ha imposto una nuova politica mirata al ringiovanimento della rosa. Nonostante gli arrivi di Taremi e Zielinski, entrambi over 30, un’eccezione, la proprietà californiana ha chiaramente bocciato altri acquisti di veterani, come Hermoso e Ricardo Rodriguez, indicando una linea più giovane per il futuro. Le prossime sessioni di mercato seguiranno dunque questa direzione, col fine di mantenere competitività e valore patrimoniale.


Il percorso della Juve

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La Juve, invece, ha intrapreso un percorso diverso, volto alla costruzione di un nuovo ciclo basato su giovani talenti. Con l’arrivo del tecnico Thiago Motta e del direttore sportivo Giuntoli, i bianconeri hanno avviato una sorta di “anno zero” che sta portando i frutti sperati.

Nella squadra bianconera figurano under 25 come Fagioli, Vlahovic, Cambiaso, Yildiz e Conceicao, giovani ormai fondamentali nel progetto juventino. A questi si aggiungono i baby talenti della Next Gen, tra cui Adzic, Mbangula, Savona e Rouhi, che Motta sta gradualmente inserendo nella prima squadra. Una scelta strategica per la Juventus, mirata a gettare le basi per aprire un ciclo vincente.