news

CorSera – Inter-Juve, la tripletta il sogno di Inzaghi: ecco cosa si aspetta il tecnico

Gianni Pampinella Redattore 
Oggi alle 18 scocca l'ora di Inter-Juve in un San Siro sold out

"Per Simone Inzaghi non c’è dubbio: lo scudetto sul petto ce l’ha la sua Inter «ma ci sono diverse squadre che hanno investito tantissimo, colmando un grandissimo gap». Sui milioni spesi da Juve e Napoli ci sono pochi dubbi. E anche sui 23 e 41 punti di differenza rispetto all’ultimo campionato, ci si può sbilanciare: «Quest’anno sarà molto più equilibrata la lotta scudetto». Ciò non toglie che l’Inter senta di avere ancora qualcosa in più delle avversarie e abbia anche una discreta voglia di dimostrarlo, qui e ora". È l'incipit dell'articolo del Corriere della Sera che presenta Inter-Juve partendo dalle parole di Simone Inzaghi in conferenza stampa.

"Non solo perché lunedì mattina Lautaro, Sommer e Calhanoglu voleranno a Parigi per la cerimonia del Pallone d’Oro e del premio Jascin. Se è per questo, il turco è il grande assente nerazzurro di stasera (oltre ad Acerbi e Augusto): «Sappiamo cosa rappresenta per noi Calha. Se Asllani (reduce da una leggera distorsione al ginocchio ndr) darà le giuste garanzie giocherà lui perché è il suo sostituto naturale: è in grande crescita ed è migliorato. Altrimenti ci sono Barella o Zielinski». Il polacco in realtà sembra leggermente favorito, perché Asllani si è allenato solo negli ultimi due giorni, mentre Barella è destinato a tornare mezzala, con licenza di invadere".

"Con una vittoria stasera, Inzaghi diventerebbe il primo allenatore dell’Inter nell’era dei tre punti (quindi negli ultimi trent’anni) a battere la Juve in campionato per almeno tre volte. Non ci sono riusciti Mourinho o Conte, che hanno avuto meno tempo, ma nemmeno Mancini. Inzaghi si aspetta «una partita a scacchi» ma ha voglia di ribaltare il tavolo e dare un segnale forte, per giunta contro un allenatore emergente che ha già saputo metterlo in difficoltà. Il suo Inter-Juve preferito resta quello di febbraio, quando l’autogol di Gatti decise una partita molto bloccata, che fece da spartiacque nella corsa scudetto: una vittoria dalle tante ricadute, come potrebbe essere oggi".

"Il filotto positivo ha ridato il giusto volume alla musica dell’Inter, ma l’armonia del gioco nerazzurro, a tratti perfetta lo scorso anno, si è vista solo per qualche sprazzo. Certo l’azione Lautaro-Dimarco--Thuram nella serata di Berna è una bella istantanea del potenziale che può squadernare l’Inter. E sia Lautaro, decisivo a Udine e a Roma, che Thuram (8 gol stagionali), arrivano all’appuntamento con il vestito migliore. Lautaro invece non segna a San Siro dal 28 febbraio contro l’Atalanta. Una macchiolina sullo smoking, che andrebbe cancellata prima di volare a Parigi".


(Corriere della Sera)