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Il caso più spinoso è quello del Mondiale per Club, sul quale almeno è stata fatta chiarezza sulle sedi, rese note lo scorso 29 settembre. Saranno dodici stadi in undici città, non otto come era stato previsto, e si giocherà anche sulla costa Ovest, con ulteriori differenze di fuso rispetto all’Europa e all’eventuale diretta tv. Si giocherà a Seattle, Los Angeles, Nashville, Cincinnati, Charlotte, Miami, Orlando, Washington Dc, Atlanta, Philadelphia e New York, dove al MetLife Stadium si terrà la finale il 13 luglio. Resta però da concordare, e mettere sotto contratto, la copertura televisiva che dovrà assicurare ricchi introiti, e di conseguenza andranno stipulati gli accordi con gli sponsor. Però sono già scaduti i termini per presentare i “bid” per i diritti in mezzo mondo, le Americhe, l’Asia, il territorio Mena (Medio Oriente e Nordafrica). E dalle tv la Fifa aveva messo in conto di ricavare circa 4 miliardi di dollari, il doppio dei 2 miliardi di spese previsti nel budget iniziale. Le due italiane qualificate sono Juventus e Inter. A dicembre il sorteggio dei gironi.
Già nei mesi scorsi, la Fifa aveva replicato alle accuse di ingolfamento dei calendari con questo ulteriore torneo, passato da sette a 32 squadre. «L’attuale calendario è stato approvato all’unanimità dal Consiglio della Fifa, che è composto da rappresentanti di ogni continente, Europa compresa, in seguito a un confronto esaustivo e inclusivo che comprendeva la Fifpro e organi delle Leghe. Il calendario Fifa è l’unico strumento capace di assicurare che il calcio internazionale continui a sopravvivere, coesistere e prosperare accanto ai campionati nazionali e alle competizioni continentali. Alcune leghe europee – loro stesse organizzatrici e regolatrici di competizioni – stanno agendo con interessi commerciali, ipocrisia e senza alcuna considerazione di nessun altro nel mondo. Questi campionati evidentemente preferiscono un calendario pieno di amichevoli e tour estivi, che spesso comportano lunghi viaggi intercontinentali»", si legge.
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