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Lautaro freme
—Lautaro è, invece, scalpitante per natura, non a caso lo chiamano Toro: a volte pur di giocare prende a cornate i muri. La voglia di segnare spesso va oltre ogni opacità fisica. Stavolta, però, lo appesantisce il viaggio intercontinentale con arrivo alla Pinetina soltanto due giorni fa: una sua panchina non sorprenderebbe di certo. Soprattutto pensando all’incrocio di martedì a San Siro in cui Martinez potrebbe far coppia dall’inizio con Taremi, l’iraniano battezzato per l’Europa: arriva il Lipsia, con una vittoria i nerazzurri farebbero un salto quasi definitivo verso il G8 di Champions. Prima, però, c’è il campionato e l’operazione sorpasso messa a punto in viale della Liberazione: i nerazzurri vorrebbero riprendere la vetta prima di volare in Arabia a gennaio per la Supercoppa, ma per riuscirci serve non dilapidare più punti in giro per l’Italia. Soprattutto con le piccole, soprattutto in trasferta. Per evitare che ai rimpianti col Genoa e col Monza se ne sommino altri col Verona, servirà il giusto atteggiamento. Basterebbe seguire l’argento vivo di Thuram, che a differenza dei colleghi non conosce stanchezza.
Correa e Thuram
—Dopo un inizio di campionato folgorante da 7 centri in 7 partite, anche a lui ha dovuto tirare il freno, anche per colpa di qualche fastidio alla caviglia dopo una tripletta segnata al Toro: l’ultimo centro è invece quello pregiato del 23 ottobre sul sintetico di Berna, ora la vittoria contro la “sua” Italia pare avergli dato perfino più spinta. Correa, invece, aspetta solo di stare accanto al francese con la meraviglia di chi non è più abituato a certe sensazioni: all’Inter ha iniziato come titolare l’ultima volta il 21 maggio del 2023, un anno e mezzo fa. Era una scampagnata in casa del Napoli già campione, nella testa solo la finale di Istanbul. L’ultima stagione di prestito marsigliese non ha aiutato il Tucu, che pareva destinato a trascinarsi tristemente fino alla scadenza del contratto in estate. Un pomeriggio veronese, però, rischia di destare tutti dalla noia, lui per primo: appena comprato dall’Inter, in quello stadio proprio contro il Verona, segnò una doppietta bella come le illusioni. Era l’agosto del 2021, il Correa interista si è fermato lì", si legge.
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