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Getty Images
Inedita coppia d'attacco per Verona (qui dove vedere la partita). Simone Inzaghi ieri ha provato il Tucu Correa accanto a Marcus Thuram, un duo mai visto in partita. Il francese è in grande forma, come evidenziato oggi dalla Gazzetta dello Sport: "C’è sempre Marcus Thuram a tirare la carretta, anzi la slitta, visto il freddo appuntito che attende l’Inter in questo curioso post pranzo veneto. Il francese si è ripresentato ad Appiano dopo la sosta con i migliori dati fisici di tutta la compagnia ed è pronto a cantare dall’inizio anche all’Arena di Verona. Incrociandolo con l’Italia a San Siro, i suoi “fratelli” nerazzurri avevano già intuito lo stato di forma. Il gemello d’attacco, che pure in Argentina si è messo accanto a Maradona, non è al meglio, avrebbe avuto bisogno almeno di un allenamento in più per avere in partenza una gamba simile: anche per questo Lautaro è davvero in dubbio oggi al Bentegodi e la ThuLa non è incisa nella pietra come al solito.
Il pomeriggio può diventare strano, non per il gelo, piuttosto per quell’altro attaccante da affiancare a Marcus: Joaquin Correa spera, infatti, di essere tirato via dalla naftalina, una volta per tutte. Durante la sosta ha lavorato bene come ai bei tempi che furono e al Bentegodi conserva tra i pochi lieti ricordi nerazzurri, così potrebbe tornare dall’inizio dopo 18 mesi di nulla o poco più. Se Simone Inzaghi, un tempo mentore del Tucu, pensa davvero alla sorpresa è anche per quella sottile patina di stanchezza che avvolge Lautaro di ritorno dalla gloria argentina. Senza contare il calendario che da qui alla sosta di marzo potrebbe portare i campioni di Italia a sommare fino a 29 partite: mai come adesso ruotare tutti, proprio tutti, può risultare vitale. Si deciderà oggi, ma sapendo delle prove della vigilia (con Correa sempre inserito tra i titolari) più di un tifoso interista è rimasto spiazzato: ripensando alle ultime comparsate dell’ex Lazio, teme che a Verona il calice d’amarone vada di traverso.
Lautaro è, invece, scalpitante per natura, non a caso lo chiamano Toro: a volte pur di giocare prende a cornate i muri. La voglia di segnare spesso va oltre ogni opacità fisica. Stavolta, però, lo appesantisce il viaggio intercontinentale con arrivo alla Pinetina soltanto due giorni fa: una sua panchina non sorprenderebbe di certo. Soprattutto pensando all’incrocio di martedì a San Siro in cui Martinez potrebbe far coppia dall’inizio con Taremi, l’iraniano battezzato per l’Europa: arriva il Lipsia, con una vittoria i nerazzurri farebbero un salto quasi definitivo verso il G8 di Champions. Prima, però, c’è il campionato e l’operazione sorpasso messa a punto in viale della Liberazione: i nerazzurri vorrebbero riprendere la vetta prima di volare in Arabia a gennaio per la Supercoppa, ma per riuscirci serve non dilapidare più punti in giro per l’Italia. Soprattutto con le piccole, soprattutto in trasferta. Per evitare che ai rimpianti col Genoa e col Monza se ne sommino altri col Verona, servirà il giusto atteggiamento. Basterebbe seguire l’argento vivo di Thuram, che a differenza dei colleghi non conosce stanchezza.
Dopo un inizio di campionato folgorante da 7 centri in 7 partite, anche a lui ha dovuto tirare il freno, anche per colpa di qualche fastidio alla caviglia dopo una tripletta segnata al Toro: l’ultimo centro è invece quello pregiato del 23 ottobre sul sintetico di Berna, ora la vittoria contro la “sua” Italia pare avergli dato perfino più spinta. Correa, invece, aspetta solo di stare accanto al francese con la meraviglia di chi non è più abituato a certe sensazioni: all’Inter ha iniziato come titolare l’ultima volta il 21 maggio del 2023, un anno e mezzo fa. Era una scampagnata in casa del Napoli già campione, nella testa solo la finale di Istanbul. L’ultima stagione di prestito marsigliese non ha aiutato il Tucu, che pareva destinato a trascinarsi tristemente fino alla scadenza del contratto in estate. Un pomeriggio veronese, però, rischia di destare tutti dalla noia, lui per primo: appena comprato dall’Inter, in quello stadio proprio contro il Verona, segnò una doppietta bella come le illusioni. Era l’agosto del 2021, il Correa interista si è fermato lì", si legge.
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