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Martinez più di un'idea
—Inzaghi, infatti, sta accarezzando l’idea di dare un turno di riposo a Sommer, lanciando per la prima volta Martinez. Una decisione definitiva dovrebbe arrivare nell’allenamento di oggi. Al momento, si tratta di un’opzione, plausibile, ma non certa. Del resto, l’ex-Genoa non è un semplice portiere di riserva, ma anche il candidato forte per raccogliere l’eredità di Sommer, che compirà 36 anni il prossimo 17 dicembre e che ha il contratto in scadenza a fine stagione, con opzione a favore dell’Inter per il rinnovo. Insomma, rientra nell’ordine naturale delle cose concedere spazio a Martinez, in modo da permettergli di abituarsi al peso della maglia nerazzurra. Lo spagnolo, per il quale sono stati investiti ben tredici milioni, è stato scelto, oltre che per le sue abilità come portiere, anche per la sua capacità di trattare il pallone con i piedi. Ora, però, con la difesa che ha incassato qualche gol in più del previsto, è fondamentale che pari.
Pronto anche Buchanan
—L’attesa di Buchanan, invece, è stata forzata. Nel senso che, dopo la frattura alla caviglia rimediata a inizio luglio, durante la Copa America, ha dovuto affrontare un recupero lungo quasi 4 mesi. Contro la Juventus, una settimana fa, si è seduto per la prima volta in panchina. La sua condizione è in crescita, come confermato dai dati degli allenamenti. L’ultimo step, appunto, è tornare in campo. Inzaghi, peraltro, ha bisogno di un’alternativa per le fasce, alla luce dello stop di Carlos Augusto, che si rivedrà solo dopo la sosta. Dimarco, a esempio, è stato tra i migliori nerazzurri di questo inizio stagione, ma non può sempre tirare la classica carretta. Contro il Venezia, dunque, dall’inizio dovrebbe toccare ancora all’azzurro. Ma, nella ripresa, soprattutto se la gara sarà ben indirizzata, potrebbe scoccare l’ora di Buchanan.
La prima di Palacios
—Tornando a Palacios, la sua prima volta ha lasciato buone impressioni. Vero che il contesto era più che agevole, con il risultato ormai deciso e la superiorità numerica, ma l’argentino ha mostrato grande sicurezza e confermato le sue qualità tecniche. Tanto che, se l’arbitro non avesse fischiato la fine, se la sarebbe filata, quasi indisturbato, verso la porta di Vasquez”, si legge.
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