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"Piuttosto, occhio al ricordo negativo: il capitano ha sbagliato a Madrid, contro l’Atletico. Altri nomi: Taremi, che è abituato a calciarli e sa indirizzarli; Dimarco, che ha personalità e piede per metterla all’angolo; Zielinski, che ne ha segnati due alla Juve e probabilmente entrerà nel secondo tempo. Tra i candidati autorevoli, anche Mkhitaryan e Arnautovic, che ci sa fare. Hanno l’età e l’esperienza per andare con il respiro regolare e i battiti sotto controllo, come per una passeggiata al mare (quasi, dai…)".
"Theo in tutti i modi Il Milan invece avrebbe un ricordo positivo per i suoi tifosi: la Supercoppa 2016 vinta contro la Juve ai rigori. C’è un problema: i giocatori sono cambiati tutti. Questa volta comincerebbe da Maignan, che in carriera ha alternato alti e bassi. Pulisic, il rigorista titolare, che in semifinale non ha tirato bene ma ha segnato. Theo Hernandez, che negli anni al Milan ne ha segnati 4 e sbagliati 3, media pessima ma abitudine consolidata. Poi di sicuro Morata, che con la Juve e l’Atletico Madrid si prendeva responsabilità. Un altro obbligatorio è Tammy Abraham, che presto o tardi entrerà. Meno semplice fare un quinto nome sensato. Reijnders ha piede ma non abitudine e quasi viene voglia di citare Alex Jimenez: è giovane però in campo è come quando si tinge i capelli. Nessuna paura di fare figuracce".
(Gazzetta dello Sport)
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