Quanto già successo negli ultimi precedenti insegna che l'Inter sa come far male all'Atalanta. Di più, è proprio una questione di struttura. Che poi viene sicuramente valorizzata. Su questo si sofferma la Gazzetta dello Sport di oggi: "Inzaghi ha vinto gli ultimi 7 duelli, non significa che abbia già in tasca anche l'ottavo, ma significa che non sono state solo coincidenze. L'Inter ha qualcosa che geneticamente fa male alla Dea. La miglior costruzione bassa del torneo, per esempio. Pressare Gatti, Thuram e Locatelli è più facile.


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Inter, nel DNA qualcosa che fa male all’Atalanta: il piano di Inzaghi per batterla ancora
Inzaghi può abbassare Calha tra i centrali, Bastoni può strappare centralmente palla al piede oppure allargarsi a sinistra per dettare lo scarico e da li cambiare gioco per Barella o Dumfries che si allungano a destra. L'inter ha mille vie d'uscita, tutte codificate, e le sa battere con grande sicurezza dopo anni di ripetitività. Anzi, negli anni è migliorata l'intercambiabilità di posizioni e funzioni e ciò ha reso ancora più imprevedibile la manovra.
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Fallire l'aggressione di massa e il recupero alto della palla, significa ritrovarsi alle spalle galoppatori come Dumfries o
Thuram, lanciati in spazi aperti. In passato, la Dea ha pagato spesso questo rischio contro l'Inter. Anche stasera la dialettica aggressione-evasione sarà la chiave decisiva del match".
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