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La ThuLa, insieme, non segna dal 10 maggio, dalla scampagnata di Frosinone a seconda stella già sul petto. Non che l’Inter abbia mai veramente sofferto della mancanza di una loro gioia di coppia, anche perché le strade per il gol sono comunque infinite: finora sono andati in rete in A addirittura 15 giocatori diversi, più di qualsiasi altra squadra in Europa. Semmai, il problema è stata la vena di Lautaro, a lungo lontano parente del Toro che fu. L’aver rotto l’incantesimo in Sardegna dopo 624’ ha, però, cambiato l’umore del capitano e illuminato di nuove speranze il 2025: ora l’argentino è molto più sereno oltre a quella maschera impenetrabile, lo sanno e ne sono felici compagni e allenatore. Non bastasse, in ogni Supercoppa che ha giocato, Martinez ha sempre preso uno scalpo, tre reti su tre edizioni vinte, l’ultima liberatoria contro il Napoli un anno fa.
"In un attacco sempre più Thuram-centrico, però, Lautaro ha un po’ cambiato le zolle da calpestare, ha arretrato di qualche metro e lascia al gemello l’occupazione militare dell’area. Eppure, nonostante tutto, anche quando la porta si era misteriosamente rimpicciolita, il capitano ha sempre continuato a centrare lo specchio con ostinazione. Il francese, invece, ha ormai completato la trasformazione genetica: da assistente a primattore, da seconda a primissima punta. I 12 gol in A sono una conseguenza di questa nuova realtà, ma adesso Marcus vuole una rete che consegni direttamente alla sua Inter una Coppa da sbaciucchiare. Soprattutto, se la gioia possa essere condivisa con l’amico nel deserto", aggiunge Gazzetta.
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