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Inter, nuova edizione ThuLa. Lautaro ritrovato, Thuram inarrestabile. Manca…

Inter, nuova edizione ThuLa. Lautaro ritrovato, Thuram inarrestabile. Manca… - immagine 1
Per la semifinale di questa sera contro l'Atalanta, Inzaghi ha scelto di affidare l'attacco della sua Inter alla ThuLa
Andrea Della Sala Redattore 

Per la semifinale di questa sera contro l'Atalanta, Inzaghi ha scelto di affidare l'attacco della sua Inter alla ThuLa. Il capitano ha ritrovato il gol contro il Cagliari, il francese non si è mai fermato. Ora dovranno riprendere a segnare insieme.

"Bastava osservarli da vicino in quei pochi minuti di allenamento pre-Atalanta aperto ai media, ieri nello stadio dell’Al Riyadh club, squadra di Saudi Pro League alla periferia est della città: il francese scanzonato, pronto allo scherzo con staff e dirigenti e un sorrisone da capocannoniere di Serie A; l’argentino col volto serioso da guerriero latino. Un compagno di giochi e un soldato in missione permanente: sarà per questa differenza che quei due hanno fatto clic, come sa anche Gasperini che negli anni ha subito da vicino il potenziale offensivo nerazzurro. Farà bene alla sintonia di coppia, però, ritrovare anche quell’antica usanza di segnare nella stessa partita, anche perché manca da 237 giorni, un’infinità. Considerando il momento di forma spaziale di Thuram e quel gol al Cagliari che ha rifatto venire l’acquolina a Lautaro dopo lungo digiuno, il momento sembra propizio. La nuova nobiltà dell’Atalanta e la Supercoppa, che ispira l’Inter come poche altre competizioni, aiutano a credere che l’impresa sia possibile da subito, anche se la Dea ha difensori massicci con cui scornarsi: Kossounou, Djimsiti e Kolasinac sono colossi nel corpo a corpo, la sfida è lanciata", sottolinea La Gazzetta dello Sport.


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La ThuLa, insieme, non segna dal 10 maggio, dalla scampagnata di Frosinone a seconda stella già sul petto. Non che l’Inter abbia mai veramente sofferto della mancanza di una loro gioia di coppia, anche perché le strade per il gol sono comunque infinite: finora sono andati in rete in A addirittura 15 giocatori diversi, più di qualsiasi altra squadra in Europa. Semmai, il problema è stata la vena di Lautaro, a lungo lontano parente del Toro che fu. L’aver rotto l’incantesimo in Sardegna dopo 624’ ha, però, cambiato l’umore del capitano e illuminato di nuove speranze il 2025: ora l’argentino è molto più sereno oltre a quella maschera impenetrabile, lo sanno e ne sono felici compagni e allenatore. Non bastasse, in ogni Supercoppa che ha giocato, Martinez ha sempre preso uno scalpo, tre reti su tre edizioni vinte, l’ultima liberatoria contro il Napoli un anno fa.

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"In un attacco sempre più Thuram-centrico, però, Lautaro ha un po’ cambiato le zolle da calpestare, ha arretrato di qualche metro e lascia al gemello l’occupazione militare dell’area. Eppure, nonostante tutto, anche quando la porta si era misteriosamente rimpicciolita, il capitano ha sempre continuato a centrare lo specchio con ostinazione. Il francese, invece, ha ormai completato la trasformazione genetica: da assistente a primattore, da seconda a primissima punta. I 12 gol in A sono una conseguenza di questa nuova realtà, ma adesso Marcus vuole una rete che consegni direttamente alla sua Inter una Coppa da sbaciucchiare. Soprattutto, se la gioia possa essere condivisa con l’amico nel deserto", aggiunge Gazzetta.

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