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Nessuno come l'Inter nel 2024. La squadra di Inzaghi ha numeri pazzeschi, Atalanta seconda a 6 punti con una partita in più. C'è, però, da chiudere l'anno nel migliore dei modi questa sera a Cagliari, prima di partire per Riad dove si giocherà la Supercoppa.
"Ultima giornata dell’anno solare 2024: comunque vada, per l’Inter sarà un successo. I campioni d’Italia in carica sono primi nella classifica dei 12 mesi con 86 punti in 36 partite di Serie A. L’Atalanta, seconda con 80 in 37, non può raggiungerli. Sei punti di vantaggio senza dimenticare la gara da recuperare contro la Fiorentina, per un potenziale o virtuale più nove. Inter regina del 2024, come dimostrano altre cifre: è la squadra che, nel 2024 in Serie A, ha vinto più partite (26) e ne ha perse di meno (2), che ha segnato più gol (89) e che ne ha subiti di meno (29). Un’orgia di numeri a sorreggere il pensiero diffuso dell’Inter come squadra italiana più forte. Unico neo l’Europa: nel 2024 l’Inter è uscita dalla Champions agli ottavi contro l’Atletico Madrid; l’Atalanta ha vinto l’Europa League. Nel 2023, però, l’Inter era arrivata in finale di Champions, battuta dal Manchester City con un 1-0 risicato. Per paradosso, la sconfitta di Istanbul ha funzionato da detonatore, ha liberato il gruppo dalle distrazioni e dai vuoti mentali, che le costavano improbabili sconfitte, e l’ha reso più consapevole", scrive La Gazzetta dello Sport.
"L’Inter è una squadra matura anche per via dell’anagrafe. Nella Serie A in corso, Inzaghi ha schierato le formazioni con l’età media più alta (29,1). In questa graduatoria, il Napoli è secondo con 27,7. Sul lungo periodo l’anzianità di servizio può diventare un problema, il gruppo andrà ringiovanito. L’impressione è che da tempo Marotta e Ausilio sul mercato facciano il doppio gioco degli estremi. Da un lato vanno a caccia di parametri zero e sono stati abilissimi nel tempo a catturare “gratis” Calhanoglu e Marcus Thuram, ma quest’anno sono arrivati i più stagionati Zielinski e Taremi. D’altra parte i dirigenti investono su giovani di prospettiva, non ancora noti alle masse, come Bisseck, scommessa vinta, e Palacios, al momento soggetto misterioso. Il problema si porrà quando l’attuale classe media – Bastoni, Barella, Lautaro - invecchierà, però nell’immediato la miscela funziona. Non si vince né con troppi giovani né con troppi “vecchi”", aggiunge il quotidiano.
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