"Il Milan si prende la finale di Coppa Italia e l’Inter dice addio al Triplete. Anche il quinto derby della stagione, insomma, ha confermato che, dentro ad una stagione sconcertante, almeno contro i nerazzurri il Diavolo riesce a metterci qualcosa di più, se non altro sul piano dello spirito, dell’atteggiamento e dell’applicazione. Altrimenti, i rossoneri non sarebbero stati in grado si resistere agli assalti di Lautaro e soci nella prima mezz’ora". Apre così l'articolo del Corriere dello Sport in merito alla sconfitta dell'Inter, per 3-0, contro il Milan in Coppa Italia.


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CorSport: “Taremi disastroso ma stecca anche Lautaro. Inzaghi nel secondo tempo…”
"È stato bravo Conceiçao, che, dopo aver immaginato un’impostazione più offensiva - un 4-2-4 di "fonsechiana" memoria per tener alto il pressing -, ha saputo correggersi in corsa, restituendo compattezza ai suoi, stringendo e abbassando le linee. Ovvio che, se l’Inter fosse riuscita a sfondare nelle occasioni create, la sfida avrebbe potuto avere un esito diverso. Ma non capitalizzare è una colpa, non una giustificazione. Alla riprova dei fatti, la differenza l’ha fatta Jovic. Scelto come titolare con un pizzico di sorpresa al posto di Abraham, che all'Inter aveva già segnato 2 gol in questa stagione. Ma il serbo è vivo e soprattutto cattivo. Senza contare che pure lui aveva già fatto male all’Inter, tra Eintracht Francoforte e Fiorentina. Stavolta è arrivata perfino una doppietta, da vero centravanti, chirurgico nel punire le disattenzioni difensive degli avversari. Ha steccato, invece, Lautaro. La sua prova è stata comunque generosa e soprattutto dispendiosa, anche a causa dell’ennesima esibizione da dimenticare di Taremi. Proprio l’iraniano, però, nell’unica giocata giusta della sua partita, gli aveva recapitato un pallone d’oro. Ma il Toro, da comoda posizione, non è andato oltre un pallone masticato", ricorda il CorSport.
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Il Milan è passato in vantaggio con Jovic nel primo tempo e lo stesso serbo ha raddoppiato ad inizio ripresa. "A quel punto, Inzaghi si è giocato il tutto per tutto, con 4 cambi tutti assieme (Calhanoglu, Arnautovic, Frattesi e Zalewski), ma ha ottenuto solo una reazione rabbiosa e disordinata. E una sola occasione, con incornata di De Vrij disinnescata da Maignan. Anche perché è venuta fuori tutta la stanchezza di una stagione condotta sempre al massimo. E che, in ogni caso, può ancora concludersi felicemente. A patto di recuperare forze e lucidità. Dopo due sconfitte consecutive (prima volta in stagione e da accantonare il prima possibile), occorre infatti ripartire con la Roma. Altrimenti, anche il secondo obiettivo rischierebbe di sfumare. Il Diavolo, invece, ha completato la festa con il terzo sigillo, costruito sull’asse Leao-Reijnders, che in diagonale ha bruciato Martinez: dopo la Supercoppa, Conceiçao potrebbe chiudere la sua stagione con il secondo trofeo. A suo modo un double", chiosa il quotidiano.
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