Dopo le tante critiche, è tempo di far parlare il campo. Ed è quello che vuole fare l'Inter nelle prossime partite. Tutti gli obiettivi sono a portata di mano, bisogna ritrovare la forma e la testa degli uomini migliori.
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Inter, ora tocca ai senatori: da Mkhitaryan a Dimarco e Lautaro, Inzaghi si affida ai leader
"Prima ci ha pensato Simone Inzaghi, subito dopo la sconfitta, a strigliare la squadra. Poi il presidente Beppe Marotta, arrivato ad Appiano due giorni fa per motivare e spingere il gruppo alla ripartenza. Adesso tocca alla squadra. Ai giocatori. E principalmente ai leader, dentro il campo quelli a cui appoggiarsi, fuori dal campo i più autorevoli: a loro la risposta, a loro trovare la via per accelerare davvero in un mese che per l’Inter è tutto da dentro o fuori.

Anche perché sono loro i primi ad essersi allontanati dal rendimento della scorsa stagione. Per carità, non è sempre corretto prendere a riferimento il campionato di un anno fa, in cui l’Inter era - allora sì - ingiocabile per chiunque. Lautaro, Dimarco, Calhanoglu. Mkhitaryan, Bastoni: cinque colonne dello scudetto della stella oggi sono lontani da quello stato di forma, da quella capacità di incidere che avevano un anno fa. Detto che tutto è modificabile, tutto è in evoluzione: siamo a febbraio, la stagione è ancora in gioco, lo scudetto è lì a portata di mano. Ma per farlo, Inzaghi ha bisogno di essere guidato da chi ha le chiavi dell’Inter", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
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