Inter-Udinese, moviola Gazzetta: “Giusto togliere il rigore. E mancano due gialli”

Ha fatto molto discutere il tocco di braccio di Kabasele in Inter-Udinese di Coppa Italia. L'arbitro Massimi prima ha concesso il calcio di rigore in favore dei nerazzurri salvo poi essere richiamato dal VAR e decidere di revocare.

La Gazzetta dello Sport è d'accordo con la scelta del VAR: "Al 6’ pt il primo dubbio, Massimi assegna d’istinto un rigore per braccio di Kabasele su tiro non perfetto di Arnautovic: il Var lo richiama, movimento ritenuto consono alla scivolata (dinamica) e palla nella figura", si legge con tanto di "giusto toglierlo" nel titolo. La Rosea, poi, aggiunge: "Al 23’, Ekkelenkamp sarebbe da giallo su Darmian così come, nella ripresa (13’), Bastoni su Atta. Al 20’ st, Augusto e Lucca in duello: tutto light, l’udinese va giù facilmente"

Ecco cosa ha detto, invece, Graziano Cesari post Inter-Udinese proprio sul rigore non concesso:

"L'arbitro viene richiamato al VAR e vede delle immagini. Qui cambia idea e toglie il calcio di rigore. Ci mette pochissimo tempo e cancella il calcio di rigore: probabilmente Massimi ha visto il braccio sinistro molto alto e in posizione innaturale, ma da una seconda immagine c'è il corpo che impatta sul pallone. Per questo motivo a mio parere correttamente, il direttore di gara non ha concesso il rigore. Il paragone con l'episodio di Cagliari-Atalanta? Lì c'era un'immagine molto più chiara. Quando Deiola ha messo in mezzo il pallone c'è sì un tocco, ma il braccio del giocatore dell'Atalanta è alto e distaccato. La regola è difficilissima, non ci capiremo mai niente. La difformità è evidente a distanza di pochissimi giorni: è una cosa successa stasera, è successo nell'ultima giornata di campionato, abbiamo visto per esempio il rigore che hanno dato all'Inter contro la Lazio, e lì c'è un altro rigore con un braccio larghissimo. Inevitabilmente c'è una diversità di interpretazione che rende tutto molto più difficile".