L’argentino sta finalmente bene, molto bene, forse come mai in questa stagione, iniziata con addosso la ruggine della Coppa America che aveva vinto da capocannoniere. L’estate ha, infatti, pesato sull’autunno: non è un caso che il Toro abbia iniziato con il fiatone e che la rincorsa della forma sia proseguita per mesi, con una fatica superiore al previsto. Anche in questo caso, i numeri testardi sono diventati la migliore fotografia possibile: Lautaro l’ha messa dentro appena 6 volte considerando tutte le competizioni, l’anno scorso di questi tempi ne aveva aggiunti dieci di più al pallottoliere, 16 in totale. Se nel 2023-24 volava verso la stella, in questo 2024-25 è inciampato spesso sotto porta.
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Il suo affannarsi è stato accompagnato, però, dal lancio nello spazio del gemello Marcus: è come se la ThuLa si fosse rovesciata come una clessidra, è stato il francese a trascinare l’argentino segnando 11 gol complessivi. Nulla è però definitivo, i dosaggi dell’attacco potrebbero presto cambiare ancora. Soprattutto se Lautaro ritrovasse l’antica centralità, adesso che i muscoli sembrano essersi sciolti, almeno secondo le analisi nel laboratorio di Appiano.
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