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Inter, vero Lautaro cercasi. “Il primo a non essere soddisfatto è lui, finora…”

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Lautaro Martinez ha segnato fin qui 3 gol in campionato, l'anno scorso dopo 9 giornate era a quota 11
Matteo Pifferi Redattore 

"No, questo inizio di stagione non è come se lo aspettava. Alle difficoltà che sta vivendo con l’Inter si è aggiunto il settimo posto nella graduatoria del Pallone d’Oro, per il quale ambiva a un piazzamento migliore". Apre così l'articolo del Corriere dello Sport sul rendimento di Lautaro Martinez, autore di 3 reti finora a differenza dell'anno scorso dove, dopo lo stesso scorcio di campionato, era già a quota 11 con i 4 gol alla Salernitana più due doppiette.

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"Il centravanti di Bahia Blanca sembra destinato a partire titolare anche in Toscana, confermando una costante che in massima serie lo ha visto sempre in campo dal 1’ a parte la sfida contro il Lecce saltata per infortunio. Di contro nelle tre partite di Champions ha sempre iniziato dalla panchina. Oggi a Empoli al suo fianco ci sarà ancora Thuram, che ieri alla partenza in treno si è presentato con il cuscino, evidentemente per riposare nel miglior modo possibile nel pieno di questo tour de force imposto dal calendario. La pazza sfida di domenica contro la Juve ha confermato che la condizione di Lautaro rimane precaria, non ha ancora carburato del tutto per provare a tornare allo stratosferico livello dell’annata della seconda stella", commenta il Corriere dello Sport.


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Inzaghi spera che, facendo giocare Lautaro, quest'ultimo ritrovi la forma e lo smalto dei giorni migliori perché il vero Lautaro finora si è visto solamente contro l'Udinese, alla sesta giornata. "Il primo a non essere soddisfatto per il rendimento è lui stesso, così come è sempre il primo a fare un’autocritica costruttiva quando le cose non girano nel migliore dei modi. Più che mai in questa fase l’Inter ha bisogno del suo bomber di razza, che fin qui non è riuscito a incidere per via di una condizione non ottimale. La voglia di lottare e di provarci non manca, ma negli ultimi venti metri di campo è mancato il suo saper essere letale come lo era stato fino all’estate scorsa nel regalare la Coppa America all’Argentina", commenta poi il quotidiano.

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