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Inzaghi, allarme attacco: Inter crea ma crolla la percentuale realizzativa. Cosa c’è dietro

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Crolla la percentuale realizzativa dell’Inter: ecco l'approfondimento della Gazzetta sull'attacco nerazzurro
Alessandro Cosattini Redattore 

Crolla la percentuale realizzativa dell’Inter. La squadra di Simone Inzaghi crea occasioni da gol, ma segna meno: è La Gazzetta dello Sport ad approfondire la tematica dopo l’1-0 al Venezia. “C’è molta polvere sotto al tappeto, la squadra non sembra avere le mani ferme sul volante come nella scorsa stagione e, più di ogni cosa, continua a sprecare un ben di Dio sotto porta. Questo potrebbe essere un problema non da poco nel progetto di andare avanti sia in A che in Champions. 

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Gli errori

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Nel recupero contro il Venezia San Siro ha vissuto il controllo del Var sul gol di Sverko come fosse l’ultima scena di un thriller. In quell’attesa sfinente, però, tutti rimuginavano sul sinistro troppo tenero di Thuram davanti a Stankovic jr o su quell’altro paio di palloni che Mkhitaryan di solito trasforma in rete con una benda sugli occhi. Se la partita si è stiracchiata fino alla fine e l’Inter ha rischiato davvero di buttarsi via all’ultimo cross è proprio perché i nerazzurri non hanno risolto la pratica a tempo debito. Il mancato 2-0, nonostante l’altissima produzione offensiva in linea con l’anno passato, è la ragione per cui ci si è ridotti al solito film di paura. Non è la prima volta che succede, è bene che i nerazzurri si industrino per spezzare subito la catena. Anche perché agli errori sotto porta si somma una fragilità difensiva che era sconosciuta nell’anno della stella. Senza sottovalutare il fatto che, almeno in campionato, tra le punte solo la ThuLa canta e porta la croce: Thuram è a 7 centri, Lautaro a 5, mentre la somma delle riserve Taremi, Arnautovic e Correa fa 0. 


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Ad Appiano si lavora

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Il fenomeno è conosciuto ad Appiano, ci si interroga da tempo su quale sia il miglior modo per ritrovare una efficienza simile alla scorsa stagione. L’opinione condivisa è che la premiata Inter 2023-24 avrebbe vinto largamente contro il Venezia di Di Francesco o, comunque, non avrebbe lasciato dipendere il risultato dall’ultimo alito di vento. Sotto sotto, anche la squadra scudettata aveva una strana, sottile tendenza allo spreco, ma le partite venivano chiuse molto prima e il rischio là dietro si avvicinava spesso allo zero. Nel pretendere dai suoi tutt’altra cattiveria sotto porta, Inzaghi può mettere sul tavolo il peso dei dati. Uno su tutti, emblematico e sinistro: calcolando la percentuale realizzativa all’interno delle “chiare occasioni da gol”, i nerazzurri nelle prime 11 gare di A raggiungono solo il 34,9%. Poco se si pensa che l’anno scorso a questo punto della stagione la percentuale dei nerazzurri si assestava al 50%. Una chiara occasione su due veniva trasformata in rete, adesso serve calciare in porta quasi una volta in più. 

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Problema psicologico

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Il problema sotto porta è psicologico, quasi attitudinale, anche se stavolta un po’ di sfortuna andrebbe aggiunta al conto: contro il Venezia quei millimetri visti (giustamente) dal Var hanno evitato una vittoria più larga. Il problema, però, esiste ed è antico: l’Inter non mette il punto quando deve e poi rischia. A Udine, ad esempio, i nerazzurri sono andati vicini al pasticcio finale e con la Juve è accaduto l’imponderabile: da possibile 5-2 a 4-4 in un amen. Contro Di Francesco è andata di nuovo bene ai campioni di Italia, ma la paura è servita ad alzare nuovamente la soglia dell’attenzione, da subito. Arsenal e Napoli non sono squadre contro cui immaginarsi una grandinata di occasioni, ma Inzaghi si aspetta subito un attacco più prolifico e meno sbagli, spesso dettati dalla sufficienza. Sfruttare le occasioni contro squadre di pari taglia è ancor più decisivo. 

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L'attacco anti-Arsenal

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Ieri l’Inter ha fatto la solita seduta di scarico post-gara (c’era pure Asllani in gruppo), mentre solo oggi Inzaghi deciderà come comporre l’attacco contro i Gunners: Mehdi Taremi, sempre titolare in Champions League ed entrato per Thuram domenica sera, ha molte chance di partire dall’inizio, con un Lautaro finalmente caldo accanto. A prescindere dalle punte e indipendentemente dall’avversario, l’Inter produce comunque copiosamente in attacco: anche se a volte manca la cara vecchia costanza, resta la solita bravura di sempre nel creare, mentre quella nel concludere no di certo. In campionato la squadra ha segnato due reti in meno dell’ultima annata (25 contro 27), eppure centra la porta più di prima: la percentuale di tiri nello specchio è 48,5, nel 2023-24 “solo” 42. Non basta, però, se nell’ultimo calcio manca lucidità e cattiveria: Inzaghi sa che è proprio questo il momento giusto per correre ai ripari”, si legge.

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