L'Inter ha sofferto in casa del Bayern, ma poi ha vinto col gioco. Si è abbassata per non concedere la profondità ai tedeschi, ma ha risposto colpo su colpo tenendo il pallone nei piedi. Costruendo ogni azione con la palla a terra.


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Inter, l’Inzaghi-ball determinante a Monaco. Mai un pallone buttato, Sommer fondamentale
"Due gol in casa del Bayern costruiti partendo dai piedi di Sommer. Il secondo, poi, quando l'Allianz con la birra in mano festeggiava Muller e spingeva tutto in piedi verso il 2-1. Magari si saranno stupiti nel vedere una squadra italiana che sa difendersi senza fare le barricate. Sa abbassarsi, certo, perché concedere campo e metri a uno come Olise - e mica solo lui - equivale a suicidarsi. Ma allo stesso tempo tutti in casa Inter sapevano che per contrastare il Bayern ci sarebbe stato bisogno di personalità nelle uscite dal basso, di giocare il pallone anche in zone calde per arrivare dall'altra parte", spiega La Gazzetta dello Sport.
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"Chiamatelo pure Inzaghi-ball, di sicuro il piano tattico è stato rispettato alla perfezione. La figura di Sommer, in questo senso, è determinante. Lo svizzero ha un'abilità eccezionale nel gioco con i piedi. Ma è tutta l'Inter che ha recepito il messaggio: Pavard, per dire, con un'apertura di esterno ad attraversare l'area ha aperto una ripartenza. E poi Acerbi. E poi Bastoni. E poi Barella e Calha a giocare dentro la propria area. Neppure un pallone buttato, anche grazie al costante appoggio di Lautaro lassù: l'Inter è questa.
E (per fortuna degli occhi) non conosce altra via", sottolinea Gazzetta.
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