Dopo la brutta sconfitta del Franchi, l'Inter ha avuto la rivincita contro la Fiorentina e l'ha sfruttata a pieno. Vittoria di rabbia, tre punti conquistati e -1 dal Napoli. Inzaghi ha vissuto la partita con grande entusiasmo e carica, sapeva che non era una gara normale.


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Inzaghi pentola a pressione: frecciatina a Conte e non solo. In conferenza si alzano i decibel
"Simone ha voluto allargare lo sguardo e scrutare l’orizzonte fino a Napoli: «Il nostro percorso è ottimo. Non solo quello in Champions, ma anche quello in campionato dove stiamo lottando con squadre che stanno facendo altrettanto e che vogliono le stesse cose dell’Inter….». Ad Antonio Conte, che la sera prima faceva riferimento alla semplice qualificazione in Champions come obiettivo della sua squadra, saranno fischiate le orecchie a distanza. Lui, Inzaghi, ha invece voluto a difendere il mercato invernale che gli ha regalato solo Zalewski, ritirato fuori ieri", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
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Di certo, nel cuore e nella testa dell’Inter ieri pesava il ricordo del disastro del Franchi, la peggiore sconfitta di questi anni inzaghiani, e non ha aiutato lo svolgimento della partita. Il tecnico nerazzurro l’ha vissuto come una pentola a pressione: proteste, rabbia, tensione con i giocatori avversari (“colpevoli” a quanto pare di aver perso tempo sin dall’inizio) e la panchina viola, poi alla fine ha invitato la curva Nord a spingere nella bufera finale, quegli attimi in cui i nerazzurri dovevano solo resistere in trincea. L’esultanza finale, non lontana da Palladino, è stata tra le più di pancia di questo suo periodo: evidentemente piuttosto pesante.
"Certo, quelle scintille con gli avversari sono state troppo palesi per essere ignorate: «La Fiorentina era arrabbiata, come è giusto che sia, come ero lo ero io a Leverkusen quando abbiamo preso un gol su un angolo nato da un fuorigioco – ha rintuzzato Simone -. Non avevo capito cosa fosse successo e per questo c’è stato un attimo di tensione…». Da lì in poi la voce del tecnico è più ferma, ma sulla parola “mai” i decibel si sono alzati: «Ho rivisto anche il rigore, che non esiste mai. Mai. È intervenuto il Var che, invece, non è intervenuto nel derby e lì avremmo vinto la partita… (il riferimento è al mancato rigore su Thuram con il Milan, ndr ). Capisco Palladino, la palla è uscita, ma in quel caso non può intervenire, mentre su Darmian l’arbitro è a un metro e mezzo ed è intervenuto su un rigore che non esiste». Più chiaro di così, si fa fatica", aggiunge il quotidiano.
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