Non c'è tempo per guardare indietro. L'Inter deve ritrovare energie che al momento sembrano completamente disperse. Bisogna rialzarsi subito, mercoledì c'è il match d'andata col Barcellona per potersi guadagnare la finale di Champions League.


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Inter, è l’ora più buia: Inzaghi rivendica la scelta. “Tutti in società sapevano…”
"La paura di perdere sembra aver superato quasi la voglia di vincere. L’interruttore delle energie si è spento di colpo sotto agli occhi del tecnico e, soprattutto in Italia, è diventato complicato riaccendere la luce. Non bastasse, i muscoli della truppa sono diventati di piombo, appesantiti come la mente stessa. Nonostante questo deserto e una situazione mai vissuta a Milano, il tecnico deve necessariamente trovare un pertugio per fare entrare un po’ di luce. Serve un minimo di speranza, dell’ottimismo da Champions per illuminare i tre giorni che separano dalla sfida di Montjuic. Il Barcellona è l’unico possibile elettroshock in questo spento finale di stagione", analizza La Gazzetta dello Sport.
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"Anche nell’ora più buia, Inzaghi ha voluto rivendicare la scelta di avvicinarsi al sole: tutti in società sapevano che c’era il rischio di bruciarsi le ali. Se la A si è complicata (ma non è finita...), a Barcellona si parte da 0-0. In due giorni, però, Simone deve fare un numero di magia e destare i suoi da questo strano stato di rassegnazione. E, magari, non pensare al dato desolante delle sue riserve: i 6 gol segnati in A dalla somma di Arna-Taremi-Correa, tre punte, sono poco più della metà degli 11 di McTominay, in teoria un mediano. Nel famoso “insieme” ci sono pure loro", aggiunge il quotidiano.
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