Ieri in conferenza stampa Simone Inzaghi ha tirato fuori una versione di sé vista poche volte: ha deciso di sbottare dopo le assurde critiche ricevute dopo il pareggio di Parma. Tuttosport oggi torna sulle parole del tecnico dell'Inter: "E' tempo di Champions e, almeno fino a domani - quando l’Inter atterrerà di nuovo a Malpensa (l’aeroporto di Monaco è chiuso nella notte: una scocciatura in più in un calendario ipercompresso) - il file legato al campionato è stato chiuso a chiave in un cassetto. Anche se a Simone Inzaghi non sono proprio andate giù le critiche piovute sulla sua testa dopo il pari di Parma e ieri ha deciso di tirare fuori gli artigli, ricordando alla lontana l’invettiva di Antonio Conte dopo un Borussia Dortmund-Inter (lui però quando sbrocca è tuttora inarrivabile) mostrando però quanto sia logorante soprattutto per lui l’idea di portare avanti tutte le competizioni con il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano.


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Inter, Inzaghi ieri ha sbottato: “Non ha digerito le critiche e ha deciso di…”
Inzaghi sa benissimo che i fucilieri sono pronti e ne ha avuto la conferma dopo Parma quando sono finiti nel mirino i cambi fatti nel secondo tempo in cui l’Inter è stata incredibilmente rimontata dai soldatini di Cristian Chivu. Inzaghi parla a ragione. Alla notte di gala dell’Allianz Arena l’Inter arriva con lo smoking sgualcito: l’assenza di Denzel Dumfries (un’iradiddio contro il Feyenoord) è pesantissima soprattutto in Europa dove la sua fisicità è un fattore determinante; a questa, però, molto probabilmente si aggiungerà pure quella di Federico Dimarco: l’esterno mancino pure ieri si è allenato a parte ed è lontano dalla miglior condizione per questo motivo Inzaghi, come da lui stesso ammesso, è seriamente tentato dall’idea di piazzare a sinistra Carlos Augusto il cui compito primario sarà quello di contenere quel satanasso di Olise.
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Ma c’è dell’altro: per un allenatore che ha fatto le sue fortune con le rotazioni sistematiche non è un bene avere un solo centrocampista in panchina (Frattesi) dato che Zielinski è ko, mentre Asllani è riuscito nell’impresa di farsi squalificare per un’ammonizione presa con il Feyenoord a pratica ampiamente archiviata. Pure in attacco la coperta è corta: non c’è Taremi (pure lui ai box), Correa non è in lista e - soprattutto - l’autono mia di Lautaro è ridotta. Pure qui Inzaghi ha una sola soluzione spendibile e porta ad Arnautovic. Non a caso, per rimpolpare la panchina, sono stati portati a Monaco ben quattro ragazzotti della Primavera: De Pieri, Berenbruch, Zanchetta e Re Cecconi".
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