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Juve, due i problemi analizzati. Per alcuni giocatori una crisi di rigetto a livello tattico

Juve, due i problemi analizzati. Per alcuni giocatori una crisi di rigetto a livello tattico - immagine 1
Repubblica analizza il momento complicato che sta attraversando la Juve
Gianni Pampinella Redattore 

La Juve fa fatica a vincere. I bianconeri non trovano i tre punti in campionato da un mese esatto e contro il Bologna allo Stadium hanno acciuffato il pareggio nei minuti finali. "La Juve ha analizzato sé stessa e isolato due problemi: fisicamente ci sono giocatori spremuti, perché la sfilza degli infortuni ha impedito il dosaggio delle forze, mentre mentalmente alcuni stanno vivendo una crisi di rigetto a livello tattico. Thiago Motta vorrebbe una squadra più coraggiosa, più sfrontata", sottolinea Repubblica.

Juve, due i problemi analizzati. Per alcuni giocatori una crisi di rigetto a livello tattico- immagine 2

"Al netto delle assenze, il limite della squadra lo sta individuando negli uomini che si guardano troppo alle spalle, che esitano ad avanzare la loro posizione per il timore di scoprirsi: la teoria dei pareggini ha tolto fiducia a una formazione di scarsa esperienza e poca personalità e l’insicurezza si è appropriata di diversi elementi, consigliando loro di indietreggiare per limitare i danni. È anche per questo che la Juventus subisce pochi gol e in campionato è ancora imbattuta, ma basta un calcolo elementare per notare che tre pareggi di fila danno meno punti rispetto all’incostanza di un trittico con una vittoria, un pari e una sconfitta".


Juve, due i problemi analizzati. Per alcuni giocatori una crisi di rigetto a livello tattico- immagine 3

"Thiago Motta lavorerà su questo aspetto e intanto porterà ad esempio una frase pronunciata sabato da Koopmeiners: «Bisogna convincerci che quello che facciamo per 20 minuti possiamo e dobbiamo farlo per 90». Invece la Juve spesso tira il freno a mano, altre volte comincia piano e ha bisogno di uno schiaffo per svegliarsi, anche se quello che Koopmeiners ha detto in generale vale soprattutto per lui, che per lunghe fasi della partita si rende invisibile".

(Repubblica)