La Juve fa fatica a vincere. I bianconeri non trovano i tre punti in campionato da un mese esatto e contro il Bologna allo Stadium hanno acciuffato il pareggio nei minuti finali. "La Juve ha analizzato sé stessa e isolato due problemi: fisicamente ci sono giocatori spremuti, perché la sfilza degli infortuni ha impedito il dosaggio delle forze, mentre mentalmente alcuni stanno vivendo una crisi di rigetto a livello tattico. Thiago Motta vorrebbe una squadra più coraggiosa, più sfrontata", sottolinea Repubblica.


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Juve, due i problemi analizzati. Per alcuni giocatori una crisi di rigetto a livello tattico
"Al netto delle assenze, il limite della squadra lo sta individuando negli uomini che si guardano troppo alle spalle, che esitano ad avanzare la loro posizione per il timore di scoprirsi: la teoria dei pareggini ha tolto fiducia a una formazione di scarsa esperienza e poca personalità e l’insicurezza si è appropriata di diversi elementi, consigliando loro di indietreggiare per limitare i danni. È anche per questo che la Juventus subisce pochi gol e in campionato è ancora imbattuta, ma basta un calcolo elementare per notare che tre pareggi di fila danno meno punti rispetto all’incostanza di un trittico con una vittoria, un pari e una sconfitta".
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"Thiago Motta lavorerà su questo aspetto e intanto porterà ad esempio una frase pronunciata sabato da Koopmeiners: «Bisogna convincerci che quello che facciamo per 20 minuti possiamo e dobbiamo farlo per 90». Invece la Juve spesso tira il freno a mano, altre volte comincia piano e ha bisogno di uno schiaffo per svegliarsi, anche se quello che Koopmeiners ha detto in generale vale soprattutto per lui, che per lunghe fasi della partita si rende invisibile".
(Repubblica)
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