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"Se di mezzo c’è una sfida di Supercoppa Italiana, vince Simone Inzaghi. Così, ieri, così nelle precedenti sei occasioni: il tecnico dell’Inter, di trofei nazionali, ne ha collezionati cinque e, superata l’Atalanta, lunedì punterà il sesto. Dumfries ha messo la sua firma nobile – due reti – in una serata dove del gioco di Gasperini si è visto poco, anche per colpa delle stesse scelte del tecnico: solo dopo quasi un’ora, i bergamaschi hanno ripreso il filo del discorso con la partita, quando sulla scena sono entrati i più accreditati interpreti della squadra dei miracoli". Apre così l'articolo de La Stampa sulla semifinale di Supercoppa vinta dall'Inter.
"La rivoluzione d’inverno di Gasperini apre la Supercoppa 2025: Pasalic, Lookman, Ederson, Bellanova e De Ketelaere in panchina. Tradotto: in campo va l’Atalanta bis e senza i suoi fuoriserie considerando che Retegui è in infermeria. Lo stadio, al fischio d’inizio, regala la sensazione del flop di una stagione fa quando per Napoli-Fiorentina non si toccarono le 10 mila presenze: in corso d’opera i buchi sulle tribune si tappano e gli spettatori salgono a sedicimila", aggiunge poi il quotidiano che poi chiosa così:
"L’Inter resta a Riad perché ha attraversato l’intera gara come solo le squadre abituate a vincere sanno fare: unica nota stonata, la scarsa, scarsissima mira di Lautaro dentro l’area, tanto da divorarsi anche le occasioni più banali. L’Atalanta torna a casa perché ha regalato la sensazione di vivere questo appuntamento con troppa leggerezza, quasi fosse un piccolo fastidio nel calendario: la prima partita fuori dall’Europa si traduce in un passo falso senza attenuanti con cinque titolari fuori e, in campo, un bel po’ di confusione anche tattica".
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