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Rinnovo meritato
—Proprio perché Lautaro è un campione e il meritato e ricco rinnovo di contratto degli scorsi mesi certifica anche come sia consequenziale pretendere da lui che entri nel tabellino dei marcatori con maggiore regolarità. Il “Toro” – statistiche alla mano – dallo scorso marzo ha iniziato a segnare a raffica con l’Argentina – mettendo a referto sino a novembre 11 gol in 16 presenze -, ma si è spento però con l’Inter, visti gli 8 gol in 31 incontri. Se prima faticava con l’Albiceleste ed era una macchina da gol con i nerazzurri, tanto da aver iniziato la passata annata, agosto 2023-marzo 2024, con una media realizzativa pazzesca, 26 marcature in 34 gare, la tendenza si è completamente invertita.
Serve quella scintilla determinante per (ri)svoltare con i campioni d’Italia. L’ultima Supercoppa, vinta dall’Inter per 1-0 sul Napoli a tempo scaduto, era stata proprio decisa da Lautaro, con l’ex Racing che qualora dovesse segnare solo un gol nella finale della Befana raggiungerebbe Dybala a quota 4 reti al primo posto della classifica marcatori di tutti i tempi della competizione.
L'attacco per la finale
—Un’eventuale sfida nella sfida per Martinez che avrà presumibilmente addosso ancor più gli occhi dei critici, nonché maggiore responsabilità nel guidare l’attacco nerazzurro nell’ultimo atto del torneo visto che sarà senza il “gemello” Thuram. Il francese, uscito anzitempo nella semifinale con l’Atalanta per un affaticamento all’adduttore, ieri non ha svolto gli esami strumentali, ma potrebbe sottoporsi oggi agli accertamenti del caso: in ogni caso quasi sicuramente non sarà a disposizione dei nerazzurri lunedì. Occhio a Correa che potrebbe a sorpresa sorpassare Taremi per una maglia da titolare", si legge.
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