- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
news
Getty Images
Nella serata più delicata della stagione, Lautaro Martinez ha indossato, ancora una volta, i panni del protagonista assoluto. L’attaccante argentino si è confermato il trascinatore dell’Inter, confermando un rendimento da campione che non sorprende più nessuno. Abituato ai gol pesanti, Lautaro ha mostrato tutta la sua determinazione nel voler concludere l’anno alzando trofei, con uno sguardo rivolto anche alla sfera più ambita: il Pallone d’Oro.
Già nella passata stagione l’obiettivo era lo stesso, ma le cose non andarono come sperato. Nonostante un’annata eccellente con la maglia nerazzurra e quella dell’Argentina, culminata da titoli e da prestazioni da capocannoniere, il suo settimo posto nella classifica finale di France Football – che incoronò Rodri – lasciò un retrogusto amaro. L’obiezione dei giurati, all’epoca, fu chiara: mancava ancora la firma in una grande notte internazionale, un timbro personale in una sfida cruciale.
Quest’anno Lautaro ha raccolto la sfida. Contro il Bayern Monaco, ha lasciato il segno sia all’andata che al ritorno, risultando decisivo e superando nettamente il rivale diretto Harry Kane. Prestazioni da leader vero, che lo consacrano anche sul palcoscenico europeo, come confermato dalle parole del presidente nerazzurro Marotta.
Nell’intervista rilasciata ieri a Sky, il dirigente ha sottolineato la crescita esponenziale del numero 10, sia dal punto di vista umano che professionale. Il rinnovo del contratto, firmato nell’agosto 2024 fino al 2029 con un ingaggio da 9 milioni, è stato descritto da Marotta come “il sigillo di un legame profondo con il club”, rafforzato dal ruolo di capitano che Lautaro ricopre con responsabilità e carisma.
Ora, per convincere definitivamente i votanti di France Football, manca l’ultimo passo: diventare l’eroe assoluto di una vittoria internazionale, proprio come fece Diego Milito nel 2010. Il legame tra i due è forte e duraturo: Milito fu infatti il primo a credere in Lautaro durante la sua esperienza al Racing de Avellaneda, dove oggi è presidente. E proprio da lì partì la scalata del Toro verso il calcio europeo.
Ma la corsa verso il Pallone d’Oro passa da un ostacolo imponente: il Barcellona. In semifinale di Champions League, l’Inter dovrà affrontare un attacco esplosivo guidato da Lamine Yamal, Raphinha e Lewandowski. In particolare, il giovane talento della cantera blaugrana, Lamine, è già considerato il nuovo astro nascente del calcio mondiale e ha vinto il premio Golden Boy 2024. La sfida contro i catalani, dunque, rappresenta per Lautaro un doppio banco di prova: trascinare l’Inter verso la finale e dimostrare di meritare il titolo di miglior calciatore al mondo, superando proprio i rivali diretti per la corsa al Pallone d’Oro.
(Fonte: Tuttosport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA