È tornato il Lautaro Martinez devastante che tutti conoscevamo. Il periodo negativo è ormai un lontano ricordo, il Toro ora vede la porta come nei tempi d'oro e trascina l'Inter in campionato e Champions. Ora il derby per un nuovo riscatto.
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Lautaro senza mezze misure: ogni gara un party argentino. Raggiunto Mazzola, superato Thuram
"Come può, lo stesso giocatore che per mesi divorava sotto porta ogni ben di Dio, addentare oggi la preda anche bendato? Lautaro Martinez è passato dal digiuno prolungato alla fame atavica, dallo spreco alla massima efficienza. La porta, che davanti a lui si era ristretta fino a diventare grande quanto il buco di una serratura, adesso ha la metratura di un quadrivani spazioso. E il bello è che non c’è nessuna contraddizione, il Toro in questo scintillante 2025 è lo stesso capitano della grigia fine del 2024. Non ha mezze misure ma non è cambiato, ha solo fatto saltare il tappo alla bottiglia tenuta al fresco. Ora innaffia tutti i compagni di champagne, ogni partita si trasforma in un party argentino. E il messaggio risuona in tutto il Continente", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
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La tripletta di ieri, la sua prima europea (in nerazzurro in Champions ci erano riusciti solo Eto’o ed Adriano), ha portato l’Inter nella ristretta élite continentale e ha spedito Martinez nella primissima classe della storia nerazzurra. È arrivato a 17 reti centri in Champions, è il re dei cannonieri interisti in questa competizione, considerando anche il periodo in cui si chiamava semplicemente Coppa dei Campioni. Dopo che a Praga aveva preso Adriano a quota 14, adesso ha raggiunto Mazzola alla stessa cifra (a dirla tutta, nel caso di Sandro ci sarebbe un piccolo caso statistico: una rete alla Torpedo Mosca a lui assegnata, ma considerata autogol all’epoca).
"Questa onda poderosa serve per lanciare i nerazzurri nella rincorsa alla Champions mancata sul più bello due stagioni fa e per guidare anche la caccia al bis scudetto. L’inseguimento al Napoli di Conte passa domenica da una vendetta del Diavolo dopo la Supercoppa, possibile anche visto il Thuram versione fenomeno. Il francese, incubo di tutto il Principato, ha apparecchiato il banchetto prendendosi un rigore, causando l’espulsione del povero Mawissa e terrorizzando a turno tutti i difensori rivali. Lautaro ha, invece, capitalizzato il lavoro altrui. Ha sparato un colpo di cannone dritto per dritto dal dischetto, non esattamente la sua specialità, poi ha trasformato un assist geniale di Barella e una risposta corta di Majecki su incursione di Mkhitaryan. Quando il Toro si arrovellava senza riuscire a metterne dentro mezzo, Marcus tirava la carretta e sembrava diventato il bomber principe della squadra. È bastato un mesetto per riequilibrare la bilancia: considerando tutte le competizioni, oggi i gol argentini sono 15 e quelli francesi 14", scrive Gazzetta.
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