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Lautaro come il Cavaliere Nero. Aveva ragione Vieri: tanti saluti ai falliti

Lautaro come il Cavaliere Nero. Aveva ragione Vieri: tanti saluti ai falliti - immagine 1
Il messaggio agli avversari e ai detrattori è arrivato forte e chiaro: a questo Lautaro meglio non provare a mettergli i bastoni fra le ruote
Marco Macca Redattore 

Il messaggio agli avversari e ai detrattori è arrivato forte e chiaro: a questo Lautaro meglio non provare a mettergli i bastoni fra le ruote. Puntualmente, zittirà tutti coloro che non credono (abbastanza) nel suo talento. Anche ieri a Bergamo l'attaccante, che ha raggiunto la 200a vittoria con la maglia dell'Inter, ha dato prova di quanto possa essere importante, di avere ancora tanta fame di vittoria. Scrive la Gazzetta dello Sport:

Lautaro come il Cavaliere Nero. Aveva ragione Vieri: tanti saluti ai falliti- immagine 2

"Dice Vieri che solo “i falliti” potevano pensare che Lautaro fosse in crisi. Aveva ragione Bobo. Perché il Toro è un po’ come il Cavaliere Nero della famosa battuta di Gigi Proietti: è sempre meglio non andare a stuzzicarlo. Sempre meglio, per gli avversari, evitare di sottovalutarlo, di sottovalutarne il momento. Perché il gol che fa ieri sera pesa come l’oro: il settimo in carriera all’Atalanta, buono per la 200 a vittoria con la maglia dell’Inter, un profumo di scudetto che arriva in tutta Italia, isole comprese. Non s’è stufato, il capitano, di alzare le braccia al cielo. Come fosse arrivato ieri ad Appiano. Perché la verità è che un trofeo tira l’altro".


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"Lautaro è in crescendo di condizione e ieri sera s’è visto. In avvio di partita si è massaggiato la coscia, movimento che per qualche secondo ha fatto tremare i suoi tifosi (e magari pure il suo allenatore). Era un massaggio al cuore e al talento, forse. Perché da quel momento in poi ha cominciato a disegnare giocate, prima di tornare ad accarezzarsi il punto dolente. Lautaro è appena a metà di quelli segnati da Retegui, connazionale di una selezione diversa. Ma tra un paio di mesi è assai probabile che ci si ricorderà di questa rete del Toro. La numero 11. E tanti saluti ai falliti".

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)