LEGGI ANCHE
A voler contare i minuti, sono stati esattamente 624 quelli di digiuno, interrotto proprio quando la situazione iniziava a preoccupare. Anche se l’Inter aveva segnato comunque a grappoli, spesso grazie al nuovo Thuram versione capocannoniere, gli sbagli pesavano sull’umore di Lautaro. L’espressione fiera da ombroso guerriero si era fatta più corrucciata, partita dopo partita, poi ieri, quando il tappo è definitivamente saltato, il capitano ha accennato un sorriso rilassato. Ha esultato sobriamente, senza eccessi: in fondo, il gol è sempre stato e sempre sarà la normalità a casa Martinez. In tribuna, mescolato nel settore delizioso riservato ai bambini sardi e chiamato “Curva Futuro”, festeggiava pure Tananai, cantante di provata fede nerazzurra. È diventato famoso con una hit dal titolo “Sesso occasionale”, mentre Martinez vuole soltanto tornare a essere un cannoniere abituale.
"Per sbloccarsi è servita, eccome, la terapia di Inzaghi, che spesso in queste settimane lo ha voluto tranquillizzare in privato: Simone conosce la sottile psicologia di un attaccante, sa come accarezzare l’ego dei campioni, e prima di Cagliari aveva organizzato un colloquio ad hoc. L’ultima sua rete prima di questa era stata raccolta a San Siro contro il Venezia il 3 novembre, quasi due mesi fa, e non è un caso che il ritorno alle vecchie sane abitudini sia, invece, arrivato contro la squadra di Nicola. Quelle maglie rosse e blu lo ispirano da sempre, ha segnato 10 reti in 10 sfide ai sardi. Contro nessuna squadra si è accanito di più in A, anzi nessun interista è stato mai così spietato contro il povero Cagliari: Roberto Boninsegna, un totem che ha giocato sia di qua che di là, si era fermato a 9. Adesso arriva la Supercoppa, che l’anno scorso decise proprio lui a Riad nel suo momento migliore. Lautaro vuole che torni la tempesta e arrivi fino al deserto", aggiunge il quotidiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA