Il trasloco del turco resta l’intuizione più bella: Calha è sempre stato un trequartista, il senso del calcio da numero 10 ce l’ha nel sangue e pure sulla pelle (come mostra un tatuaggio sul braccio), ma è da regista che si è scoperto un giocatore di livello mondiale. All’Inter è arrivato nel 2021, insieme a Inzaghi, che per lui aveva un piano chiaro: mezzala sinistra nella mediana di qualità pensata per i nerazzurri. È andata avanti così per un anno e mezzo, poi la svolta, a Barcellona: senza Brozovic e con Asllani troppo timido, Simone davanti alla difesa ci ha piazzato Hakan. E l’Inter è decollata: finale di Champions e poi scudetto, con il turco sempre alla guida e sempre più decisivo per gli equilibri di squadra. Lo si è visto quest’anno: senza di lui è un’altra Inter e Inzaghi, per risolvere l’urgenza, si è inventato Zielinski play.
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