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"Gù le mani dall’Inter: la risposta non si è fatta attendere. E non poteva che essere così, perché quelle dichiarazioni rilasciate da Gerry Cardinale, numero uno di RedBird e proprietario del Milan, al report della Harvard Business School sul club rossonero, pesavano non poco: «Vincere campionati è ovviamente un obiettivo importante, ma bisogna bilanciare questo con il “vincere con intelligenza”. L’Inter ha vinto lo scudetto l’anno scorso e poi è andata in bancarotta: è questo davvero quello che vogliamo?». Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha lasciato decantare per ventiquattr’ore, poi ha replicato davanti alle telecamere nel pre-partita della sfida di ieri con il Como. E la parata e risposta è stata altrettanto tagliente quanto la stoccata". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport sulle dichiarazioni di Marotta.
"La battuta finale di Marotta potrà fare sorridere e riporterà magari il calendario indietro di un mesetto, a quando cioè il derby a distanza si palleggiava sul terreno morbido dell’ironia, con Paolo Scaroni, numero uno del Milan, che si diceva emozionato a essere «dopo tanti anni, presidente dell’unica squadra di Milano» e lo stesso Marotta a ricordare di essere l’unico presidente della città a indossare una cravatta con due stelle, auspicando «che quanto prima anche il Milan possa raggiungere la seconda stella». Guardando al presente, però, è innegabile che le dichiarazioni di Cardinale abbiano generato una dose di fastidio più che discreta in casa interista, dagli uffici di viale della Liberazione fino a quelli di Oaktree, il fondo californiano che dallo scorso maggio si è messo al timone dell’Inter"
"Perché quello nerazzurro è un club in salute, con una proprietà solida alle spalle e gestito secondo una filosofia che punta alla sostenibilità: grazie a questa politica, e logicamente grazie anche ai successi sportivi di questi anni, l’Inter guarda al futuro con grande ottimismo. Non è un segreto, ad esempio, che proprietà e dirigenti puntino al pareggio di bilancio alla fine di questa annata. Allo stesso modo, va ricordato come i vertici nerazzurri abbiano imposto una sterzata alla gestione economica e finanziaria dell’Inter già durante l’ultima fase dell’era Zhang: Marotta, di quell’Inter era l’amministratore delegato, carica che ricopre anche oggi che è presidente, ed è proprio attraverso il filtro di questa doppia veste che vanno lette le parole di ieri sera a San Siro pronunciate prima della partita poi vinta contro il Como", spiega poi la Rosea.
Al disappunto per le parole di Cardinale si aggiunge anche un senso di imbarazzo per il tema stadio e alla nuova sinergia sbocciata proprio dal momento in cui Oaktree ha preso le redini dell'Inter dopo l'era Zhang.
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