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Pasquino (TS): “Queste parole di Marotta confermano la tesi di Conte”

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Pasquino, giornalista, su Tuttosport aggiunge: "Ecco perché l’Inter è quasi obbligata a inseguire il “tutto e subito”
Matteo Pifferi Redattore 

Stefano Pasquino, giornalista, è intervenuto su Tuttosport per parlare dell'Inter, tra presente e futuro:

Pasquino (TS): “Queste parole di Marotta confermano la tesi di Conte”- immagine 2

"In un campionato dove tutti giocano a nascondino, soltanto Beppe Marotta ha sempre mostrato il coraggio di avanzare con forza la candidatura allo scudetto della sua Inter. A Roma, il presidente - prima di vedere la squadra pasteggiare sulla Lazio e quindi con il rischio evidente di figuraccia - ha alzato ulteriormente l’asticella: «Nel nostro dna c’è l’obbligo di competere nel migliore dei modi in tutte le competizioni. Cercheremo di arrivare fino in fondo in Champions e vincere lo scudetto. Questo è obbligatorio pensarlo, poi se qualcuno sarà più bravo di noi leveremo il cappello e faremo i complimenti, ma l’Inter non può pensare in modo minimo e accontentarsi». Un messaggio forte che conferma la tesi di Antonio Conte secondo cui Marotta non sarebbe per nulla contento (eufemismo) qualora l’Inter dovesse perdere lo scudetto".

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"Le parole del presidente servivano (e servono) però soprattutto a fortificare l’autostima di una squadra che può considerarsi all’apice del suo ciclo vitale. Molti tra i senatori - Acerbi, Mkhitaryan, Sommer (36 anni ieri), Calhanoglu e Darmian - hanno infatti ampiamente superato i trenta e presto, già dall’estate prossima, andrà pianificato un imponente passaggio di consegne con i senatori affiancati, se non addirittura sostituiti con giocatori che portino forze fresche in rosa (i tempi sempre più dilatati nei recuperi di Acerbi dagli infortuni sono un indice su cui si sta facendo molta attenzione in società). Per questo motivo l’Inter è quasi obbligata a inseguire il “tutto e subito”: perché rivincere lo scudetto darebbe consistenza alla superiorità espressa sulla concorrenza nell’ultimo biennio consegnando il gruppo all’immortalità (nella storia del club soltanto 4 allenatori hanno vinto due campionati consecutivi: Alfredo Foni, Helenio Herrera, Roberto Mancini e José Mourinho), anche se un po’ tutti ad Appiano puntano ad arrivare a Monaco di Baviera per giocarsi la possibilità di rigiocare - con ben altra esperienza - quella finale di Champions sfuggita di un’incollatura a Istanbul con il Manchester City. Anche perché basta guardarsi intorno per capire come non ci siano avversarie ingiocabili per questa Inter"


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