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COMO, ITALY - SEPTEMBER 13: Davide Frattesi of FC Internazionale in action during the FC Internazionale training session at the club's training ground BPER Training Centre at Appiano Gentile on September 13, 2024 in Como, Italy. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)
E' sul rimpianto Davide Frattesi per la Roma che si focalizza oggi Il Messaggero. Il quotidiano romano analizza infatti la situazione del centrocampista in maglia Inter per spiegare quanto il centrocampista potesse essere utile per i giallorossi: "Che la Roma fosse pentita non è un'illazione, ma cronaca. E lo dimostra il fatto che negli ultimi anni, prima che arrivasse Marotta, Davide è tornato nel mirino dei giallorossi, ma la valutazione del club di Trigoria non combaciava con le esigenze del Sassuolo. Pinto ha ammesso candidamente di aver provato a riprenderlo, ma senza riuscirci. Ha avuto la meglio, qualche tempo dopo «l'ossessione Sanches» e sappiamo come è andata a finire. Frattesi era l'uomo ideale per Mourinho, poi per De Rossi e lo sarebbe anche nella Roma di oggi guidata da Juric.
Un uomo buono per tutte le stagioni, per tutti gli allenatori. O forse non tutti: Simone Inzaghi lo considera e lo utilizza come dodicesimo, in quel centrocampo Davide non ha un posto fisso e questo è un peccato, specie se calcoliamo quanto servirebbe qui. Lui non vedeva l'ora di tornare, al di là delle sue simpatie per una o per l'altra squadra della Capitale. A Trigoria ha vissuto la sua migliore gioventù ed era/è molto attaccato a Bruno Conti che, nonostante nel tempo abbiano depotenziato, resta una incredibile calamita per i calciatori che si affacciano al grande calcio. Quest'anno è stato titolare, in campionato 3 volte su 7, le altre quattro è subentrato. Alla fine il suo spazio se lo riesce sempre a ritagliare. Lo scorso anno è subentrato 26 volte e solo in sei occasioni Inzaghi lo ha impiegato come titolare (segnando comunque sette reti). Belli i tempi in cui, con la maglia del Sassuolo, giocava 35 gare da titolare, prima di trasferirsi in nerazzurro.
Davide è felice oggi? Beh, per adesso si accontenta, sta vincendo, gioca la Champions, è in una squadra che, a detta di tutti, è una corazzata. È chiaro che un conto è essere considerato un titolare, un altro è essere l'alternativa. Un ruolo che non conosce, ad esempio, in Nazionale: Spalletti non lo molla un secondo, dell'Italia post Mancini lui è il più presente e quello che ha segnato di più. Gioca da incursore, partendo da mezz'ala, è il ruolo che gli piace di più. Non si sente un trequartista, preferisce partire da dietro e inserirsi. In azzurro, da settembre, non ha avuto nemmeno l'ombra di Barella, che invece si trova davanti nell'Inter. Ora che Nicolò tornerà, bisognerà capire come i due verranno impiegati, chi giocherà dietro la punta. Chissà se in Nazionale accadrà il contrario di ciò che vediamo nell'Inter: Barella riserva di Frattesi. Davide è cresciuto con il mito di De Rossi, indossa la sua maglia e il papà di Daniele, Alberto, lo ha aiutato a imporsi e a diventare quello che ora è. Stasera in qualche modo lo vedremo in campo e lui volerà come sempre. E in tribuna, i rimpianti non si placheranno. L'uomo in più per l'Inter, è il mancante nella Roma. Strani giochi del destino", si legge.
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