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"Per questo ha scelto di spalancare ancora una volta la sacra porta dello spogliatoio, come già aveva fatto dopo l’ammutinamento di Leao e Theo a Roma, o dopo il balletto dei rigori di Firenze. Una scelta forte, coraggiosa. Ma anche rischiosa. Non è stato uno sfogo ma una scelta precisa, ha puntualizzato a chi gli sta vicino. Di certo si è preso un rischio. E ne è consapevole. Perché sa che, comunque vada a finire, la sua intemerata lascerà il segno. Ha messo la squadra spalle al muro. E ora dovrà riportarla dalla sua parte, per aggiustare una stagione iniziata male in campionato. In questo dovrà aiutarlo la società, a partire da Ibrahimovic. Ieri mattina a Milanello non c’erano dirigenti: un’assenza rumorosa, perché non si trattava di una giornata normale. Ma nel pomeriggio a San Siro si è tenuta la festa natalizia del vivaio. E lì Zlatan ha parlato a lungo con Fonseca. Un confronto sereno, costruttivo".
(Corriere della Sera)
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