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CorSera – Milan, l’ora della resa dei conti: la posizione di Fonseca. Grave il gesto…

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Le dichiarazioni rilasciate da Paulo Fonseca al termine di Milan-Stella Rossa, hanno lasciato il segno nell'ambiente rossonero
Gianni Pampinella Redattore 

Si respira un'aria pesante a Milanello. Le dichiarazioni rilasciate da Paulo Fonseca al termine di Milan-Stella Rossa, hanno lasciato il segno. Come sottolinea il Corriere della Sera, da parte del tecnico non c'è stato nessun passo indietro, nessun ripensamento. "La sua posizione non è tanto «con me o contro di me», ma «con il Milan o contro il Milan». Ha ribadito il concetto ieri mattina alla ripresa degli allenamenti: serve di più, il senso delle sue parole. Non c’è stato un confronto generale con la squadra, ma individuale con i tre-quattro giocatori destinatari della sua invettiva. Uno è Theo Hernandez, irriconoscibile da settimane: anche il linguaggio del corpo è quello di uno che qui non ci vuole più stare".

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"Ieri è arrivato fra gli ultimi, anche se non in ritardo. Chi sono gli altri? Calabria ha deluso, aveva la fascia al braccio e dopo il cambio ha evitato Fonseca, che da lui si aspettava molto di più, dopo la chance. Grave anche il gesto di Tomori, che ha addirittura preso un’ammonizione mentre si scaldava: squalificato per la prossima partita senza nemmeno giocare. Assurdo. Il portoghese, che non è affatto esente da colpe, non intende più fare da parafulmine. Crede in questa squadra, nelle sue qualità, nei suoi margini di crescita. Ma pretende un atteggiamento diverso, dentro e fuori dal campo. Ecco il senso di questa resa dei conti pubblica".


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"Per questo ha scelto di spalancare ancora una volta la sacra porta dello spogliatoio, come già aveva fatto dopo l’ammutinamento di Leao e Theo a Roma, o dopo il balletto dei rigori di Firenze. Una scelta forte, coraggiosa. Ma anche rischiosa. Non è stato uno sfogo ma una scelta precisa, ha puntualizzato a chi gli sta vicino. Di certo si è preso un rischio. E ne è consapevole. Perché sa che, comunque vada a finire, la sua intemerata lascerà il segno. Ha messo la squadra spalle al muro. E ora dovrà riportarla dalla sua parte, per aggiustare una stagione iniziata male in campionato. In questo dovrà aiutarlo la società, a partire da Ibrahimovic. Ieri mattina a Milanello non c’erano dirigenti: un’assenza rumorosa, perché non si trattava di una giornata normale. Ma nel pomeriggio a San Siro si è tenuta la festa natalizia del vivaio. E lì Zlatan ha parlato a lungo con Fonseca. Un confronto sereno, costruttivo".

(Corriere della Sera)