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Sponsor e TV
—Non c’è ancora nessuna comunicazione ufficiale sui premi per le 32 finaliste. A fine ottobre Hisense è stato il primo sponsor. Quindi, AB InBev. Da pochi giorni Bank Of America è diventato il terzo sponsor ufficiale. Il prossimo dovrebbe essere Rock-it Cargo. All’orizzonte, l’accordo con una decina di partner commerciali storici per la Fifa, tipo Adidas e Coca Cola, per arrivare a una dozzina di contratti. Zurigo punta a un fatturato commerciale di circa 900 milioni di dollari, più 400 milioni da biglietti o ospitalità, voci piuttosto ricche negli Usa. E intanto Dazn s’è assicurata i diritti tv per un miliardo di dollari: trasmetterà in chiaro tutte le 63 partite, come una volta, prima che si entrasse nell’era dei diritti. Per rientrare dall’investimento, avrà libertà di raccolta pubblicitaria. I ricavi totali del torneo dovrebbero superare i due miliardi di dollari.
800 milioni ai club
—Poi ci sono le spese organizzative e la solidarietà. Alla fine, la cifra globale da distribuire alle 32 finaliste si dovrebbe aggirare sugli 800 milioni. Per Inter e Juve questo significa che il torneo vale almeno una ventina di milioni di partecipazione, anche se un paio saranno destinati alle spese per viaggio, hotel, cibo. Andando avanti, la cifra aumenterà decisamente. Il passaggio agli ottavi può portare a un incasso di 25-30 milioni. Non facile quantificare il premio per chi solleverà il trofeo. Sono tutte proiezioni e ipotesi — molti credibili — in attesa dell’ufficialità dalla Fifa.
Promesse erano diverse
—Le premesse erano diverse. Gianni Infantino e Zvone Boban (quando era il consigliere del presidente ) volevano trasformare la Coppa del Mondo per club di dicembre, abbastanza anonima, in un Mondiale vero. Bella idea. Doveva essere un torneo a 24 squadre divise in 8 gruppi da 3. Infantino s’era esposto annunciando entrate di 25 miliardi di dollari da un fondo sconosciuto, poi rivelatosi il giapponese Softbank, a capo di un gruppo di investitori provenienti da Usa, Arabia Saudita e Cina: in cambio dell’investimento monstre, il fondo avrebbe organizzato diverse edizioni del Mondiale per club, anche se la Fifa avrebbe mantenuto il 51% dell’accordo, come rivelato dal Financial Times.
Premi ufficiali, attesa
—Dall’Uefa alle Leghe era stato un coro di no per paura che il calcio fosse di fatto “venduto” ai fondi. Infantino era stato costretto a ricominciare la faticosa ricerca di ricavi. E la guerra del calcio s’era inasprita. Ora per i club contano le entrate più della poesia di un Mondiale. Più del calendario e delle sedi delle partite, l’attesa vera è per i premi ufficiali...", si legge.
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