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L'ultimo atto del campionato di Serie A prima dell'inizio della sosta per le Nazionali è stato il big match di San Siro tra Inter e Napoli, terminato in parità con il punteggio di 1-1. Una partita che verrà ricordata anche per il durissimo sfogo di Antonio Conte, tecnico dei partenopei, che a fine gara si è scagliato contro l'operato della squadra arbitrale per il rigore concesso ai nerazzurri (successivamente sbagliato da Calhanoglu).
Una strategia chiara, quella dell'ex allenatore dei nerazzurri: mettere pressione proprio sulla formazione di Inzaghi. Così scrive Tuttosport: "A ttaccare il Var per mettere pressione all'Inter. Antonio Conte domenica ha alzato il polverone sulla questione arbitrale ma, anche se si è sforzato di volare alto legando il suo pensiero a quello dei colleghi, il suo sfogo è sembrato soprattutto uno strategemma per alzare la tensione intorno a chi è unanimamente considerato come favorito per il campionato.
[...] La classifica è una grande marmellata e in un torneo che potrebbe essere deciso da pochi punti come accaduto tre stagioni fa (quando il Milan, soltanto vincendo a Reggio Emilia con il Sassuolo, ebbe la certezza matematica del titolo) gli episodi arbitrali rischiano di essere un fattore, se non determinante, quanto meno importante. L'Inter nell'ultimo campionato di rigori ne ha avute più di tutti, quattordici e, complice il titolo vinto e un progetto tecnico che è al quarto anno, è considerata dalla concorrenza come la squadra da battere".
"D'altronde Mourinho insegna: Conte, come il portoghese (memorabili i suoi monologhi anti-sistema quando guidava un'Inter che collezionava scudetti in serie), sa benissimo come sfruttare a suo favore i media, mettendo contestualmente pressione su arbitri e avversari e la reazione avuta a fronte di un "rigorino" peraltro sbagliato da Hakan Calhanoglu (figurarsi cosa sarebbe successo se il turco, fino all'altra sera infallibile in Italia, avesse segnato), è sembrata sproporzionata all'Inter, ai presenti e ai vertici arbitrali".
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