Nel corso di un'ampia intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Reginaldo, ex Parma, Siena e Fiorentina, ha rivelato anche come sia stato vicino all'Inter:


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Reginaldo: “Mourinho mi voleva all’Inter nell’anno del Triplete. E Maicon mi disse…”
«Ho 41 anni e ho segnato 105 gol in giro per l’Italia, ma ho ancora voglia di divertirmi in campo. L’ultima stagione ho giocato in Serie D (Real Casalnuovo, Campania) e la scorsa settimana sono ripartito dal Catona, squadra di Prima categoria calabrese». Reginaldo Ferreira da Silva, per tutti Reginaldo, continua la sua carriera da film. Dall’infanzia povera in Brasile alle mille avventure, calcistiche e sentimentali in Italia. L’attaccante di Jundiaì (San Paolo) ha fatto coppia in attacco con Marco Borriello e con Luca Toni e nella vita privata anche con l’ex Velina Elisabetta Canalis, è stato allenato da Antonio Conte, Cesare Prandelli ed Hector Cuper e ha fatto in tempo ad avere Silvio Berlusconi come presidente, al Monza.
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C’è un sogno che ancora non ha realizzato?
«Non ho rimpianti, mi sono divertito in campo e fuori. Ho giocato nel Parma e nella Fiorentina, pazienza se non sono arrivato al Milan o all’Inter. Da bambino, in Brasile, tifavo per i rossoneri ma simpatizzavo anche per i nerazzurri del mio idolo Ronaldo. Dopo Gesù Cristo, c’è il Fenomeno per me. Ho avuto la fortuna di conoscerlo a Rio de Janeiro e per poco non giocavo anche io nell’Inter».

Quando?
«Mi voleva Mourinho, nell’anno del Triplete. Giocavo nel Siena e prima di Natale feci una gran partita a San Siro. Maicon venne da me e mi disse: “Mourinho è interessato a te e ti seguirà nei prossimi tre mesi”».
Alla fine è rimasto a Siena, in Serie B, e sulla panchina dei toscani è arrivato Conte…
«E dopo qualche mese mi ha messo fuori rosa. Torno dal Brasile, cotto dopo molte ore di volo, e mi rifiuto di fare del lavoro straordinario. Conte diventa una furia e mi indica la porta: “se non lo vuoi fare, chiama il tuo procuratore e trovati una nuova squadra, sei fuori”. Dopo due settimane e la mediazione di compagni e dirigenti, mi ha reintegrato. Gli ho chiesto scusa e siamo ripartiti, conquistando la promozione in A. Conte è un vincente, la durezza è la sua forza: trionferà anche a Napoli».
Ha deciso che cosa farà da grande?
«Voglio giocare ancora un po’ a calcio: non gratis, ma mi accontento di poco pur di divertirmi e fare gol. Con un amico ho investito in un autolavaggio a Verona, ma quando smetterò mi piacerebbe fare l’osservatore per scovare un nuovo Ronaldo».
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