LEGGI ANCHE
Al momento del ricovero, è stata segnalata anche una contusione al torace. Un colpo, quindi, che Bove avrebbe ricevuto durante la partita o mentre veniva rianimato: la circostanza è da chiarire. E anche qualora la botta al petto fosse confermata, una correlazione con l’arresto cardiaco che lo ha colpito sarebbe tutta da dimostrare. Un nuovo bollettino sarà trasmesso oggi dall’ospedale, probabilmente in serata. Quel che è certo, come testimoniato da filmati girati a bordo campo dai tifosi, è che Bove, mentre gli altri calciatori discutevano su un pallone uscito dal campo nell’azione del gol poi annullato a Lautaro, è crollato in terra in avanti privo di sensi in avanti, rovinando sul prato, mentre camminava. La manovra del suo compagno Cataldi, che si è assicurato che la lingua non lo soffocasse, è stata preziosa. Invece il capannello dei giocatori intorno a Bove steso a terra, reazione di protezione nobile ereditata forse dal dramma di Eriksen, è «contrario a ogni protocollo di soccorso, perché rischia di intralciare l’intervento dei professionisti», nota Maurizio Casasco, presidente della federazione medico sportiva italiana ed europea.
A Bove, in ospedale, ha voluto dare il proprio abbraccio tutta la comunità fiorentina, dalla sindaca Sara Funaro al governatore regionale Eugenio Giani, fino ai tifosi della curva Fiesole, che all’ingresso dell’ospedale hanno esposto lo striscione “Forza Edoardo, Firenze è con te”. I vigilantes avevano cercato di farlo rimuovere, è stato un poliziotto a intervenire: “Lasciate lo striscione dov’è, è una questione di umanità”.
È presto per dire se e quando Bove potrà tornare a giocare a calcio, l’attenzione è tutta sul suo recupero fisico. Sarà sottoposto ad altri approfonditi esami, alcuni già oggi, secondo le linee guida del sistema medico sportivo italiano, «le più avanzate al mondo, studiate e imitate ovunque, che hanno portato la mortalità per incidenti in campo a essere di un decimo rispetto alla media dei Paesi del Cio», dice Casasco. Finora tutte le visite a cui Bove era stato sottoposto da professionista, alla Roma prima e alla Fiorentina poi, non avevano evidenziato anomalie cardiache tali da impedire il tesseramento", si legge.
(Fonte: Repubblica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA