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Repubblica: “Inter-Juve il derby degli errori: ma diciamoci questa verità”

Marco Astori Redattore 
Se c’è stato un errore concettuale è stato quello dell’Inter, che sul 4-2 ha continuato ad attaccare forsennatamente cercando la quinta rete e sfiorandola più e più volte

Gara pirotecnica, ma anche piena di errori: Inter-Juventus, il tanto atteso Derby d'Italia, finisce 4-4 e probabilmente l'unico a sorridere è Antonio Conte. Questa l'analisi della gara è Repubblica: "Diciamoci la verità: se questo meraviglioso e scriteriato e grottesco 4-4 l’avessero fatto City e Liverpool o Real e Barcellona, la nazione intera si sarebbe sdilinquita in complimenti e rosa d’invidia. Non si sarebbe più trovato un italianista neanche a pagarlo. Da Inter e Juventus non ce lo aspettavamo — chi avrebbe potuto aspettarselo, giacché l’unico 4-4 della storia risale a un’amichevole del 1945 — e perciò questa partita rischia di essere consegnata alla memoria come il derby degli errori, e di qualche orrore (vero Danilo? vero De Vrij?), e non come uno spettacolo che ha tolto il fiato, scarnificato di emozioni anche il cuore più duro e che possiamo tranquillamente esportare all’estero senza vergognarci dei nostri tatticismi, degli attendismi, delle pulciose speculazioni di ogni settimana normale.

È finita così per via dell’allegrezza scontenta delle difese, certo, ma anche perché nessuna della due squadre ha mai perso, neanche per un solo momento, la voglia di gol. Se c’è stato un errore concettuale è stato quello dell’Inter, che sul 4-2 ha continuato ad attaccare forsennatamente cercando la quinta rete e sfiorandola più e più volte (Di Gregorio ha fatto due parate ai limiti dell’impossibile su Dimarco e Barella) mentre in altri tempi si sarebbe messa la partita in tasca, ma quest’Inter non ha più la mania del controllo e ha così finito per prendere i due gol di Yildiz in contropiede, prima di chiudere barcollante per il timore di incassarne un terzo. Ma non è forse questo che vogliamo dalle nostre squadra avare — attaccare, e attaccare ancora — perché lo vediamo nei campionati degli altri? No, forse no: «I tifosi neutrali si saranno divertiti, noi un po’ meno», dirà Inzaghi. Si sarà divertito soprattutto Conte, a dire il vero, mentre Simone aveva il muso lungo come lo aveva Thiago Motta".