LEGGI ANCHE
Nelle prime cinque partite del campionatino continentale che porta agli ottavi, l’Inter ha messo insieme quattro vittorie e un pareggio, senza mai incassare un gol. E almeno due delle tre gare che le mancano per completare la serie, sulla carta, sono tutt’altro che proibitive: passato lo scoglio Leverkusen la prossima settimana — che comunque in Bundesliga è quarto a nove punti dalla vetta — a gennaio dovrà volare a Praga contro lo Sparta e poi ricevere il Monaco a San Siro. Ad avere paura saranno sempre gli altri. Sembra passata una vita da quando l’Inter di Antonio Conte, con Lukaku frontman e il contropiede come copione, usciva da ultima nel girone, per la prima voltanella storia del club. Quella del tecnico piacentino è una Inter da sera. E non che di pomeriggio se la cavi male: nelle ultime dodici partite, fra campionato e coppa, ha messo insieme due pareggi e dieci vittorie. L’ultima ieri sera.
Nel primo tempo l’Inter ha tenuto palla, ha costruito cross in catena di montaggio e ha guadagnato calci d’angolo, trascinata da un super Zielinski, perfettamente accordato a Çalhanoglu. Ma per segnare ha dovuto aspettare l’autogol di Lukeba. A rubare l’occhio nel Lipsia è stato il solo Openda che, funambolico e anguillesco, ha fatto prendere un giallo a testa a Pavard e Bastoni. Per il resto, la squadra di Rose ha fatto quel che poteva, cioè quasi niente. Si è difesa, ha provato a ripartire, non ci è riuscita praticamente mai, grazie soprattutto al filtro di del regista turco davanti alla difesa.
Giocare contro l’Inter a San Siro non è piacevole per nessuno, figurarsi poi se hai letteralmente la metà dei giocatori infortunati. Fra gli altri, Poulsen, Raum, Simons, Schlager ed Emlas. Si spiega almeno in parte con le assenze il fatto che non vinca da tre partite in Bundesliga, in cui è comunque terza. Rasenta invece lo psicodramma il percorso netto, ma in negativo, dei tedeschi in Champions, con cinque sconfitte in cinque partite. Eppure nella ripresa la squadra di Rose — nervoso e ammonito — è cresciuta, costringendo l’Inter a guardarsi le spalle, coprirsi e ripartire. Lo ha fatto bene, portando Mkhitaryan in gol, annullato pero per un fallo di Thuram. Un’utile prova di difesa, che probabilmente servirà a Firenze, dove Inzaghi dovrà fare a meno di Pavard, uscito per un risentimento ai flessori della coscia sinistra. Simone ha quattro giorni per preparare la trasferta al Franchi. La Viola non fa che vincere e che ha gli stessi punti dei nerazzurri. Ventotto, come anche l’Atalanta e la Lazio. Uno appena meno del Napoli, che tre ore prima scenderà in campo a Torino con il Toro. Difficile immaginare un campionato più divertente. Ma l’intenzione di Inzaghi e dell’Inter, campione d’Italia e capolista in Europa, è prendere il largo e renderlo presto un po’ più noioso", si legge.
© RIPRODUZIONE RISERVATA