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Repubblica – Inter, a Leverkusen ko che sa di beffa: diga cede al 90’

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L'analisi di Repubblica dopo il ko dell'Inter a Leverkusen: serviranno ora 4 punti nelle ultime 2 partite per gli ottavi di finale
Alessandro Cosattini Redattore 

L'analisi di Repubblica dopo il ko dell'Inter a Leverkusen. I nerazzurri di Simone Inzaghi cadono al 90' in Champions League e ora per accedere direttamente agli ottavi di finale dovranno ottenere 4 punti nelle ultime due partite con Sparta Praga e Monaco.

"Mettiamola così: se proprio doveva succedere, meglio ieri sera. Ma è difficile per l’Inter trovare consolazione e un bicchiere mezzo pieno dopo la sconfitta in casa del Bayer, conseguenza del primo gol incassato in questa Champions. La squadra di Inzaghi si è presentata con un piano di gioco apparentemente simile a quelloche aveva funzionato contro l’Arsenal: resistenza e reazioni a sorpresa. La prima c’è stata, delle seconde non si è vista l’ombra. E dopo 89 minuti, la barricata erta a difesa di Sommer è franata. In un’azione rocambolesca, con un paio di lisci e un erroraccio a testa per Darmian e Bastoni, se n’è andata l’imbattibilità dei nerazzurri: la firma al 90’ l’ha messa Mukiele, che fin lì si era impegnato in un gioco tutto suo, in cui la regola era tirare ovunque tranne che in porta.


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Il Leverkusen era fortissimo e si sapeva, mentre ora per restare fra le prime otto all’Inter potrebbero bastare una vittoria e un pareggio contro lo Sparta Praga, in trasferta, e il Monaco, a San Siro. Così i nerazzurri, scivolati al quarto posto, raggiungerebbero quella quota 17 che Inzaghi ha stimato essere “abbastanza sicura” per evitare i play off a febbraio.

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Chi si aspettava razzi, mortaretti e tric trac è rimasto deluso. «Non abbiamo messo in campo la solita qualità», dirà il tecnico nerazzurro alla fine. I fuochi d’artificio si sono visti fuori dallo stadio, all’arrivo del pullman dei tedeschi, ma non in campo. Nel primo tempo il Bayer Leverkusen è partito forte, ha tenuto palla, ha portato quasi subito Tah a colpire la traversa e Wirtz a fare un traversone, più che un vero e proprio tiro a giro, bloccato da Sommer. Per l’Inter, gli unici tentativi li hanno fatti Taremi, murato, e Frattesi, di testa, ma davveronulla di serio. La ripresa si è aperta con la comunicazione dell’arbitro Vincic ai due capitani, Tah e De Vrij: niente Var, per problemi tecnici.

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Ennesimo piccolo problema in uno stadio bello a vedersi, ma snobbato tanto dalla Fifa per il Mondiale 2006 quanto dalla Uefa per l’Europeo della scorsa estate. Se Xabi Alonso ha aspettato altri 38 minuti per il primo cambio, Inzaghi dopo appena 20 ne aveva già fatti quattro, inserendo una buona fetta dell’altra squadra, quella che si gioca il campionato: Dimarco, Barella, Lautaro, più Asllani al posto di Çalhanoglu, stanco. Ma poco è cambiato. Kovar ha fatto la prima mezza parata a otto minuti dalla fine. E all’ultimissimo Mukiele l’ha messa, portando a otto il numero di gare vinte in Europa in casa dal Bayer nelle ultime nove giocate.

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Non meno spaventosa del Bayer appare la Lazio, che attende l’Inter lunedì all’Olimpico dopo avere battuto per due volte in quattro giorni il Napoli, fra Coppa Italia e campionato, spodestandolo dalla vetta. Finora Inzaghi aveva potuto usare i successi europei come volano per il campionato. Adesso, all’opposto, si trova nella condizione di dover far leva sulla sconfitta in Champions per risollevare l’orgoglio della squadra, in una trasferta che per lui non sarà mai normale, contro il proprio passato", si legge.

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