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Repubblica – Hacker contro ultrà, minacce a San Siro: “Tentativo di estorsione all’Inter di Moratti”

Gianni Pampinella Redattore 
Nella sua edizione odierna, Repubblica descrive un possibile scontro tra gli uomini dei dossier e il gruppo legato agli ultrà delle curve

Nella sua edizione odierna, Repubblica descrive un possibile scontro tra gli uomini dei dossier e il gruppo legato agli ultrà delle curve. Che potrebbe verificarsi quando Equalize manifesta le proprie mire su un parcheggio di San Siro, uno dei business legati allo stadio milanese. "Progetto che si arena quando il gruppo viene a sapere che i veri gestori del business sono «soggetti occulti che se ne spartiscono la gestione», ossia i capi del tifo finiti nella recente inchiesta “doppia curva” della Dda milanese. Una discussione, agli atti dell’inchiesta del pm Francesco De Tommasi, da cui emerge quella che i carabinieri di Varese definiscono «un tentativo di estorsione all’Inter e a Moratti», quando era presidente del club".

"Del “progetto parcheggi” il più entusiasta sembra essere l’ex superpoliziotto Carmine Gallo, ora ai domiciliari, che parla della «rete di contatti messa in campo per l’affare». «Ho interessato pure un mio amico della polizia di Stato», dice a Pierfrancesco Barletta, uscito da Equalize nel 2021. Che però spegne gli entusiasmi. Barletta, che ha un passato di dirigente dell’Inter, parla di Vittorio Boiocchi, storico capo della curva nerazzurra ammazzato due anni fa sotto casa, che era a capo del business dei parcheggi dello stadio. «L’ho arrestato un sacco di volte», rievoca Gallo".

"Barletta ricorda «il tentativo di estorsione messo in atto nei suoi confronti, di Moratti e della società Inter — scrivono gli investigatori — da Mauro Russo» (vecchio ultrà interista e fino all’indagine sulle curve gestore dei parcheggi a San Siro), quando il club tentò di allontanarlo dallo stadio. «Russo mi telefonò, fu una conversazione grave… Quando lo mandai via, mi disse: se si incendiano le macchine, se il tuo presidente vede le macchine rotte nel garage devi sapere che hai sbagliato a mandarci via… E io dissi: hai fatto bene a farmi questa telefonata, perché il giorno che incendiano le macchine vado in procura e dico che Mauro Russo me l’aveva previsto…».

«Va bene… mo’ vedo io… mo’ vedo io…», incassa Gallo. Lo scontro tra i due gruppi non si verifica. Finché Mauro Russo, insieme al fratello Aldo e a Gherardo Zaccagni, non si trova indagato nell’inchiesta che ha smantellato il potere ultrà sulle curve, meno di due mesi fa. Niente parcheggi, tanti affari. Per capire cos’è Equalize vale la pena soffermarsi sulla sua nascita. L’agenzia viene fondata il 14 novembre 2018 da Pazzali. Un mese dopo, Gallo diventa ad. Nel 2019 il “presidente” cede il 5% delle sue quote a Gallo e un’altra parte (10%) a Barletta e Stefano Filucchi, entrambi con un passato nella dirigenza dell’Inter e nel curriculum incarichi di Stato nel governo Conte. Barletta era nel cda di Leonardo, Filucchi vicepresidente di “Difesa Servizi”, società del ministero. Tra il 2021 e il 2022, Gallo si “riprende” le loro quote e le rivende a Pazzali per 60mila euro. Comandano di nuovo loro due".


"Il fatturato passa da 1,7 milioni nel 2020 a quasi due nel 2022. I proventi «sono prevalentemente originati dalla gestione di informazioni riservate esfiltrate dalle banche dati e da altre operazioni investigative illecite». Viene assunto Samuele Calamucci, colonna della banda: stipendio di 5 mila euro al mese. La sede è in via Pattari 6. L’affitto di 6 mila euro mensili, locali di proprietà della Veneranda Fabbrica del Duomo, di cui è rappresentante legale Fedele Confalonieri. La stipula con un contratto con un ente religioso permette a Gallo di avere un posto auto «all’interno del Palazzo Arcivescovile». I soldi girano: 351 mila euro di uti- li nel 2023 per Pazzali. Come fanno gli spioni a resistere sei anni? I verti-ci vantano relazioni di alto livello. I carabinieri scrivono che nei loro uffici «si sono già recati funzionari della Presidenza del Consiglio dei Ministri». Calamucci pronuncia una frase degna di nota: «Stasera sapremo se Saccone ci vorrà fare la guerra... o andiamo in armistizio...». Il riferimento è a Umberto Saccone, già ufficiale dell’Arma. E dirigente del Sismi. Di quale guerra si parla?".

(Repubblica)