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L'Inter non si ferma mai. Per questo serve ogni singolo elemento della rosa nerazzurra. Inzaghi lo sa e quest'anno ha cambiato modo di gestire la squadra e gli impegni. Rotazioni totali, dalla difesa all'attacco cercando di schierare sempre una formazione in condizione. E finora i risultati gli hanno dato ragione.
"Simone lo ha già fatto, ha iniziato ad agosto e non si è mai fermato. C’era una volta l’Inter dei titolarissimi che non riposavano mai o quasi, quella che ha dominato lo scorso campionato attingendo quasi interamente al serbatoio di un blocco monolitico. Quella Inter aveva scelto di dare priorità allo scudetto della stella, centrando la missione con una facilità disarmante, ma ha finito per pagare in Europa. La musica è cambiata dalla scorsa estate, perché la società e la nuova proprietà targata Oaktree hanno intrapreso una strada diretta a tutti i fronti - rosa profonda, innesti di esperienza come Zielinski e Taremi, nessun big sacrificato – e Inzaghi ha rimodellato la gestione della sua Inter all’interno di un nuovo perimetro. Le rotazioni sono diventate la costante di questa stagione, come pure la distribuzione di uomini e risorse in base agli impegni in agenda", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"La “rivoluzione” ha investito ogni angolo della squadra, dalla difesa fino alla ThuLa, coppia d’attacco inseparabile in campionato ma mai assemblata dal primo minuto in Champions. Il risultato finora ha premiato Inzaghi, in piena corsa per il bis scudetto e in primissima fila nell’Europa dei big (con numeri persino migliori, dalla difesa ancora senza reti al passivo, unica squadra del torneo, al secondo posto a soli due punti dal Liverpool). La strada intrapresa è quella giusta e l’Inter ha preso il ritmo", aggiunge il quotidiano.
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