Inzaghi ha a disposizione giocatori che hanno disputato tantissime partite internazionali, sanno come devono comportarsi a seconda delle situazioni che si creano sul campo, e possono giovarsi di una manovra che, disegnata molto bene dall’allenatore, è un valore aggiunto. L’Arsenal, che io definisco una squadra anglo-spagnola perché possiede il classico furore agonistico degli inglesi e le capacità tecniche e tattiche degli spagnoli (portate da un bravo allenatore come Arteta), ha cercato di dominare il campo, di mettere al tappeto l’Inter, di costringerla nella sua metà campo. Però non è riuscita nell’intento e ciò è testimonianza della crescita dei nerazzurri che, ormai, si comportano nelle sfide internazionali con il coraggio necessario. Non sono timidi, non si difendono a oltranza, ribattono colpo su colpo e, così facendo, mettono in mostra qualità notevoli. Per il calcio italiano dev’essere un orgoglio avere una squadra che disputa la Champions con questo stile. Mi è piaciuto molto il modo in cui, dopo aver recuperato il pallone, i ragazzi di Inzaghi sono usciti in velocità per andare ad attaccare l’avversario.
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