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Un segnale importante, è come dire: non mi fai paura, ci sono anch’io! Ecco, l’Inter, in questa Champions, non solo c’è, ma a mio avviso sarà protagonista fino alla fine. Se proprio devo trovare un piccolo difetto, ma davvero piccolo, è il seguente: manca ancora un po’ di pressing. Bisogna insistere - e sono certo che Inzaghi lo spiegherà alla squadra - nell’aggredire l’avversario, non lasciargli spazio. Così facendo aumenta la proprio autostima e diminuisce quella del rivale. E, in partite molto tirate come quelle di Champions, l’aspetto psicologico diventa fondamentale. Il successo, tutto sommato, e al netto del salvataggio di Bisseck su Havertz, mi sembra giusto. Ho apprezzato il lavoro di chi ha agito sulle fasce laterali: Dumfries, in particolare, quando parte è proprio incontenibile. E uno come Calhanoglu in mezzo al campo, anche se non era al massimo della condizione fisica, si fa sempre sentire.