In attesa di capire come si comporterà la Procura con il fascicolo aperto per verificare eventuali incongruenze, Inter e Milan procedono più o meno spedite per il nuovo stadio. Presentato il documento per l'acquisto del Meazza e delle aree circostanti, ora si aspetta la conclusione del bando.


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San Siro, bando aperto dal Comune. Nel documento Inter-Milan tutti i vantaggi del progetto
"Da un lato il fascicolo aperto negli ultimi giorni dalla Procura di Milano (senza ipotesi di reato né indagati), che punta a verificare se nella compravendita di San Siro potrebbero esserci danni erariali. Dall’altro, l’iter burocratico che prosegue e ieri ha registrato un altro traguardo volante nel lungo cammino verso il nuovo stadio di Inter e Milan, con la pubblicazione del bando pubblico da parte di Palazzo Marino. In mezzo, ovviamente, ci sono i due club milanesi, con tutto il carico di attesa e legittima fibrillazione del caso. Bando che, spiega il Comune, ha l’obiettivo di verificare «l’esistenza di eventuali proposte migliorative rispetto alla proposta presentata da Inter e Milan lo scorso 11 marzo, per la rigenerazione dell’ambito San Siro, la costruzione di un nuovo stadio, la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto e lo sviluppo di uno scenario di riqualificazione». L’avviso resterà aperto fino al 30 aprile, pur nella consapevolezza che nessuno si attende l’irruzione in scena di un nuovo attore", spiega La Gazzetta dello Sport.
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Il bando è una tappa attesa e programmata, che Sala aveva già spiegato avrebbe fatto parte del percorso. Un modo – anche – per non lasciare possibili zone d’ombra lungo la strada. Nel frattempo, mentre la clessidra del bando farà il suo corso, il Comune prevede di «costituire un Gruppo di Lavoro interdirezionale e di avviare la Conferenza dei servizi per valutare gli aspetti tecnici della proposta e verificarne la coerenza con la Delibera di Giunta nel gennaio 2023». Il bando comunque non è l’unico documento messo a disposizione sul proprio sito da Palazzo Marino. Contestualmente sono stati pubblicati la valutazione dell’Agenzia delle Entrate sul valore di aree e stadio e il Documento di fattibilità delle alternative progettuali presentato dalle squadre. Per quanto riguarda le cifre, sono quelle già note. Il totale stabilito dalle Entrate è – in forma arrotondata - di 197 milioni (ovvero la stessa cifra messa sul piatto da Milan e Inter, al netto di eventuali “sconti” per le opere di bonifica), così suddivisi: 72.983.260,97 euro è il valore del Meazza, 124.005.204,23 euro è il valore delle aree limitrofe. Qualche proiezione temporale? La proposta di acquisto – si legge ancora nei documenti pubblicati dal Comune - è sospensivamente condizionata alla positiva valutazione del Docfap da parte della Conferenza di Servizi Preliminare e «alla conseguente conferma della dichiarazione di pubblico interesse entro e non oltre il 30 giugno 2025», con la previsione dell’impegno a stipulare l’atto di acquisto entro il 31 luglio 2025. Anche perché a novembre scatterà il vincolo architettonico sul secondo anello del Meazza.
"Il Docfap - 253 pagine con soluzioni e modalità in base a cui Milan e Inter intendono mettere mano alla zona tra gestione del nuovo impianto, della superficie commerciale e delle aree verdi - si compone di tre opzioni: la prima non prevede alcun intervento al Meazza; la seconda è la ristrutturazione dell’attuale impianto; e la terza è la conservazione parziale del Meazza con costruzione del nuovo stadio. Va da sé che, agli occhi dei club, l’“Alternativa 3” offre molteplici punti di forza e pochissimi punti di debolezza. I “pro” identificati: impianto moderno, valorizzazione dell’area circostante, sostenibilità e innovazione, qualità dell’esperienza, inclusività, adeguatezza dell’impianto sportivo, sicurezza, sostenibilità e verde, adeguamento infrastrutturale. I “contro”: alto costo iniziale e impatto ambientale", analizza La Gazzetta.
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