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San Siro, resterà solo uno spicchio. Ecco come avviene la demolizione: costerà 80 mln

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La zona del nuovo stadio, come noto, sarà quella dell'attuale San Siro che verrà demolito e rimarrà solo una piccola parte del Meazza. 
Andrea Della Sala Redattore 

Il progetto per il nuovo stadio di Inter e Milan va avanti a vele spiegate. La zona, come noto, sarà quella dell'attuale San Siro che verrà demolito e rimarrà solo una piccola parte del Meazza.

"Cerchiamo di capire di più con una guida: Roberto Spagnolo, coordinatore unico del progetto di costruzione del nuovo stadio dell’Atalanta. Bergamo è il caso principale nella storia recente d’Italia in cui uno stadio – il Gewiss o, se siete tradizionalisti, l’Atleti Azzurri d’Italia – è stato parzialmente abbattuto. In quel caso, abbattuto e ricostruito. A Bergamo hanno demolito soltanto le due curve ma il principio è lo stesso applicabile ai lavori di San Siro. Prima informazione: per il Meazza non sarà usato esplosivo: «La demolizione si effettua con macchine meccaniche – dice Spagnolo -. La prima fase si chiama strip out : si eliminano gli elementi estranei al calcestruzzo, come vetri, barriere, parapetti, porte. La seconda fase è la demolizione, in cui con pinze mastodontiche si abbatte la struttura. La terza fase è la frantumazione: a terra si rende sottile il calcestruzzo e lo si separa dal ferro di costruzione». Rispetto a Bergamo, c’è un vantaggio. Lo stadio dell’Atalanta è in centro, a due passi dalle case, senza grandi margini di manovra. L’area in cui operare, a San Siro, è più ampia", spiega La Gazzetta dello Sport.


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La demolizione comincia dal tetto e procede a scendere. Verrebbe rimosso per primo il terzo anello, poi il secondo, poi il primo, in un grande cantiere. Spagnolo fa una stima del tempo necessario per abbattere tre quarti di stadio: «Dai due ai quattro mesi. Noi abbiamo demolito tutto in 15 giorni ma non c’è confronto. San Siro è molto più grande e l’operazione più complessa». La difficoltà, naturalmente, sta anche nella necessità di conservare parte della struttura, il progetto prevede che resti in piedi l’angolo Sud-Est , con parte della tribuna arancio e parte della Curva Sud. La tribuna verrebbe usata per eventi, affiancata da una costruzione moderna con negozi e musei.

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"San Siro è stato costruito negli anni Venti, è naturale servano analisi chimiche per valutare la pericolosità di alcune sostanze: «Ai tempi si utilizzavano cromo e solfato. Questo materiale va separato e portato in discariche specializzate. L’amianto? Può esserci nelle coperture che si eliminano nella prima fase, lo strip out». In questa fase, nello smaltimento dei detriti, c’è una parte non trascurabile dei costi. Il calcestruzzo viene ammucchiato, frantumato da macchinari più piccoli e trasportato. Tutto il materiale viene portato in discarica, alcune sostanze in discariche speciali e costose. «Il problema per tutti è trovare le discariche che accettino il materiale perché tutte hanno limiti da non superare», dice Spagnolo e a sentirlo viene un po’ di malinconia", aggiunge Gazzetta.