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"E al tempo stesso questa presa di posizione (raccontano i presenti) ha fatto diventare molto fermo nelle sue argomentazioni il capo azienda Fenucci. La Lega non avrebbe potuto obbligare il Bologna ad andare a giocare in un altro stadio se lo stesso Bologna non avesse voluto, e non a caso i legali della Lega presenti in consiglio lo avevano fatto presente ai consiglieri".
"Certo, il presidente del Milan Paolo Scaroni avrebbe potuto e soprattutto dovuto risparmiarsi quei suoi pensieri alla fine del Consiglio, dopo che la Lega aveva ufficialmente deciso di rinviare la partita a data da destinarsi, «la decisione che ha preso il sindaco di Bologna Lepore di non far giocare la partita a porte chiuse a Bologna è incomprensibile», la verità è che prima di parlare avrebbe dovuto far un salto dalle parti del Dall’Ara per rendersi conto di persona di ciò che è accaduto. E pensare che nel corso del consiglio lo stesso Scaroni aveva fatto due gesti importanti ed è giusto riconoscerglieli".
"Il primo: essendo parte in causa, ha ritenuto opportuno astenersi nella votazione. Poi il secondo: tentando di far giocare la partita a porte chiuse ma non volendo far mancare i soldi alla gente colpita da questo disastro Scaroni ha fatto sapere che il Milan sarebbe stato disposto a versare la metà di quello che sarebbe stato il ricavato dell’incasso da mettere a disposizione degli alluvionati (sui 500 mila euro), e cioè circa 250".
(Corriere dello Sport)
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