Il mondo dello sport si è fermato, ieri, per rendere omaggio al Papa Francesco. La notizia della sua morte ha immediatamente paralizzato le agende degli eventi sportivi, suscitando una reazione unanime in tutto il mondo.


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Stampa / La Serie A si ferma per il Papa: polemiche e malumori per le modalità del rinvio
Non solo il calcio si è fermato, ma ogni altro sport ha fatto una pausa per onorare una figura che, sin dal suo pontificato, aveva dimostrato una particolare attenzione al mondo sportivo, al calcio in particolare. Le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha definito il Papa "un faro per i fedeli e per tutta la comunità", hanno fatto eco in tutte le testimonianze, tra cui quelle di Lionel Messi e di altre personalità, come Javier Zanetti, che hanno ricordato il suo amore per il calcio, così come la sua grande conoscenza del San Lorenzo, la squadra che portava nel cuore.
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Nel messaggio di addio, Messi ha scritto che "se ne va un Papa diverso, vicino, argentino... grazie per aver reso migliore il mondo". La sua figura aveva da sempre un legame speciale con lo sport, e le sue parole del 2019 rivolte alla Nazionale italiana, in cui affermava che "anche con una palla di stracci si fanno miracoli".
La morte del Pontefice ha imposto una decisione difficile alla Lega Serie A, che ha dovuto decidere sul rinvio delle partite previste per domenica 21 aprile, tra cui quelle di Torino-Udinese, Cagliari-Fiorentina, Genoa-Lazio e Parma-Juventus. Il rinvio è stato subito accettato da tutte le squadre coinvolte, ma la gestione della comunicazione da parte della Lega ha sollevato numerosi disagi. Le squadre si sono trovate a fronteggiare una situazione caotica: la Fiorentina ha scoperto del rinvio mentre era già in viaggio verso Cagliari, la Lazio mentre si trovava all'aeroporto di Genova, e la Juventus mentre era in hotel a pochi passi dallo stadio di Parma. La scarsa tempestività nelle comunicazioni ha creato malumori, con alcuni club, come la Lazio, che hanno chiesto un incontro urgente con la Lega per trovare una soluzione più rispettosa delle esigenze sportive e delle sensibilità istituzionali e sociali.
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