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O meglio, con un “co-titolare”, formula coniata da Beppe Marotta per sottolineare come nella sua Inter ogni giocatore abbia sostanzialmente un alter-ego ritenuto più che affidabile. Il problema è che, dopo le ondivaghe prestazioni nelle amichevoli estive, Martinez si è eclissato e non ha mai messo la testa fuori dalla panchina. Lo spagnolo è l’unico tra i “co-titolari” a essere ancora a zero minuti sul terreno di gioco e la sua parabola - che pareva essere simile a quella di Onana, che “scippò” il posto all’ultimo, declinante Handanovic - sembra invece in tutto e per tutto uguale a quella di Audero, con un paio di complicazioni in più.
Le complicazioni
—La prima è data dal fatto che Sommer, dopo gli Europei, ha dato l’addio alla Nazionale svizzera e quindi utilizza le soste per ricaricarsi anziché sprecare energie tra viaggi e partite. La seconda è legata al modo in cui si è sviluppata la stagione: l’Inter, complice un avvio in campionato non esattamente da sprinter (due pareggi e un ko nelle prime cinque giornate), si è subito trovata a inseguire e Simone Inzaghi ha sempre puntato sul sicuro con Sommer, pure quando (a Empoli e col Venezia), sembrava giunta l’ora di Martinez. Ultimo impedimento al turnover tra i pali è legato alla formula della nuova Champions dove ogni partita vale come una finale.
Dal Genoa all'Inter
—Certo è che a inizio stagione, anche alla luce dell’investimento fatto da Oaktree, tutto si pensava fuorché di arrivare a metà dicembre senza aver mai visto in campo Martinez. L’esordio arriverà giovedì in Coppa Italia con l’Udinese ma sarebbe stato lecito attendersi ben altro impatto da parte dello spagnolo nelle gerarchie in porta. Non è dato a sapersi se questo è dovuto a un carattere piuttosto introverso del ragazzo (Onana, dopo le prime panchine, aveva chiesto a gran voce spazio ricordando le promesse fatte ai dirigenti...), certo è che umano pensare che Martinez debba ancora metabolizzare completamente il salto triplo fatto passando dal Genoa all’Inter dove il ruolo del portiere è diametralmente diverso anche per il numero di volte in cui viene chiamato in causa in partita.
Inter convinta della scelta
—Di certo l’Inter non ha intenzione di rimangiarsi la scelta fatta: non c’è minimamante l’idea di darlo in prestito (andrebbe preso un vice e Di Gennaro tornerà solo tra febbraio e marzo dopo l’operazione alla mano sinistra) anche perché la scelta di prenderlo è stato lungamente ponderata da Ausilio e Baccin. «Se l’Inter ha scelto Josep, è perché era convinta al cento per cento del suo livello - ha detto qualche giorno fa a calciomercato.it il suo procuratore Sergio Barila - Adesso sta andando in campo un altro portiere, ma quando lui giocherà, dimostrerà che la scelta del club è stata giusta. Martinez rispetta le decisioni dell’allenatore. Lui lavora per essere pronto a dare il massimo quando arriverà il suo momento. Se ha scelto l’Inter, è perché è convinto di poter fare il portiere dell’Inter per tanti anni». Già, anche se l’anticamera sembrava essere più corta", si legge.
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